L’idea urbanistica è ambiziosa perché corrisponde a un preciso progetto politico: quello di cucire una ferita finora aperta della città, rigenerando un’area industriale dismessa con nuovi servizi, più verde e, soprattutto, più dignità. Per San Benedetto e tutta quell’area che va da via Bacaredda a via San Rocco e abbraccia l’ex mobilificio Marino Cao sarà una rivoluzione.

Una proposta di delibera votata in consiglio comunale mette a disposizione uno strumento (i piru, programmi integrati di riordino urbano) che accoglie l’idea progettuale dei privati (titolari dell’area) e dà dei “suggerimenti”, anzi precise linee di indirizzo nell’interesse della collettività.

Per esempio come investire gli oneri di urbanizzazione di nuovi edifici residenziali in un sottopasso di collegamento con l’area del mercato, in una grande piazza con tanto verde e arredi urbani, servizi, piccole attività commerciali (di quartiere, per intendersi) e un’area sotterranea dedicata ai parcheggi pubblici (ben 164).

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