Basta un "mi piace" sul post sbagliato (il fidanzato/a altrui) per scatenare una spedizione punitiva. La “chiamata alle armi” scatta nella chat di WhatsApp: "Tra venti minuti tutti lì” e poi giù botte. Ma ci sono anche le risse organizzate, con tanto di piazze o strade predeterminate e decine di "spettatori". Succede a Cagliari, tra la preoccupazione di molti genitori e l’impotenza delle forze dell’ordine.

La denuncia, al microfono di Mariangela Lampis del Tg di Videolina (servizio in onda nei telegiornali di oggi), è di Luca Pisano, psicologo e psicoterapeuta, responsabile dell’osservatorio "Cybercrime Sardegna". "Ragazzini ma anche ragazzine che se le danno di santa ragione senza un perché. Tra le famiglie", dice Pisano, "cresce la preoccupazione. Ne stiamo parlando anche nelle scuole, per limitare e prevenire questa piaga legata all’uso distorto dei social".
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