È prevista per domani la sentenza della Corte d'Assise di Brescia nei confronti di Alessandro Musini, il cagliaritano accusato di aver ucciso la moglie Anna Mura, anche lei di Cagliari.

Il pm ha chiesto la condanna all'ergastolo con l'aggravante della crudeltà e, dice la figlia della vittima, Deborah Mulana, 39 anni, "avrei aggiunto anche la premeditazione".

Arma del delitto, avvenuto il 16 marzo 2015 a Castenedolo nell'abitazione della famiglia, sarebbe un batticarne, che non è mai stato ritrovato: "Nella casa di mia madre - precisa la figlia - ce n'erano due, uno grande e uno piccolo: quello grande è sparito".

Deborah, nata dal primo matrimonio di Anna Mura, pensa che Musini sia colpevole, anzi "colpevolissimo".

Che clima c'era in casa?

"Nell'ultimo periodo mia madre aveva paura, era angosciata; due giorni prima di essere uccisa ha ricevuto un pugno dal marito, non uno schiaffo nato da una banale discussione, come ha raccontato lui, tanto che mia madre l'ha definito un treno in faccia e ancora il giorno successivo faticava a parlare. E il giorno dopo lui l'ha uccisa".

Come l'avrebbe assassinata?

"In base ai risultati dell'autopsia, mia madre aveva delle fratture al capo di forma ovale, compatibili proprio con un batticarne, e sul collo altre nove ferite inferte con qualcosa di appuntito, un tagliacarte o un cacciavite. Non è stato un raptus, aveva organizzato tutto".

In che rapporti era con Musini?

"Non gli ho mai mancato di rispetto, ma non mi è mai piaciuto. È sempre stato chiuso, schivo, ombroso, per me non era l'uomo per mia mamma; lei lo definiva timido, ma secondo me era solo un maleducato".

Domani sarà in aula?

"Ci sarò, come sempre. Ho seguito tutte le udienze e mi sono costituita parte civile insieme ai miei fratelli e alla sorella di mia madre".

In questa vicenda ci sono di mezzo altri due figli di Anna Mura: uno avuto da una precedente relazione, e uno da Musini, minorenne. Ed è proprio quest'ultimo ad aver trovato la madre in un lago di sangue.

"È su di lui che gli inquirenti hanno indagato dopo le insinuazioni di Musini che, piuttosto che raccontare la verità - dice Deborah - ha anche lasciato che sul ragazzino nascessero sospetti su una sua responsabilità nell'omicidio. Vergognoso".

Sia che venga condannato o che venga assolto, perdonerà Musini?

"Non lo perdonerò mai. Per me ha ucciso mia madre, una donna piena di vita, e l'aveva già distrutta psicologicamente. Magari lo perdonerà Dio, ma io non sono una santa e non lo farò".

L'ultimo ricordo di sua madre?

"Il giorno prima che venisse assassinata era il mio compleanno: ci siamo sentite al telefono e quella è stata l'ultima volta. Poi è finito tutto".
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