Ergastolo: è la richiesta di condanna nei confronti di Alessandro Musini, accusato di aver ucciso la moglie Anna Mura, di Cagliari come il marito, nella loro casa di Castenedolo, nel Bresciano, il 16 marzo dell'anno scorso.

L'arringa del pm Francesco Piantoni, davanti ai giudici della Corte d'Assise di Brescia, è durata quattro ore, nel corso delle quali il magistrato ha elencato quali elementi dimostrino la colpevolezza dell'imputato.

Quella mattina, è la ricostruzione, la donna è stata uccisa intorno alle nove con una serie di colpi alla testa, probabilmente con un batticarne, che le hanno sfondato il cranio; il pm si è detto anche certo che l'oggetto, mai ritrovato, sia stato "gettato da Musini nel parco degli Alpini alle Bettole".

L'allarme era stato lanciato dal figlio minore di Anna Mura, mentre il marito era fuggito, ed era stato arrestato 36 ore dopo: sui pantaloni aveva delle macchie di sangue della vittima.

"Sono innocente, ho visto il cadavere di mia moglie e sono stato preso dal panico; sono scappato dopo essermi gettato sul suo corpo per vedere se fosse morta", ha sempre sostenuto il cagliaritano.
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