Anche a Cagliari, come in tutta Italia, si è tenuta una manifestazione della pace per l’Ucraina, che da due giorni sta subendo l’invasione russa.

Oltre 2.500 persone hanno sfilato per le strade principali del capoluogo nel corteo organizzato dalle associazioni, Acli in testa, e sindacati per chiedere l'immediata cessazione della guerra che sta mietendo decine di vittime. Tra i partecipanti tanti giovani e ucraini e ucraine che vivono in Sardegna. 

In testa al corteo un gruppo di donne che, con in mano mazzi di mimose, hanno urlato la loro rabbia e la loro preoccupazione per i loro cari rimasti nella loro patria.

"Ho lasciato mia figlia a 150 km da Kiev - spiega Liliya Badenyuk, sposata con un avvocato sardo - fin quando abbiamo potuto abbiamo mandato medicinali cibo e altri beni di prima necessità con i pulmini che partivano da qui, ma ora non possiamo più perché gli uomini vengono reclutati per combattere. E' una situazione assurda, di notte si dorme negli scantinati sotto casa mentre di giorno si esce per andare a comprare il cibo. Vi ringraziamo tantissimo per quello che state facendo ma questo è un tumore e l'Europa deve capire che non si può andare avanti così - conclude - si stava vivendo in pace, mentre oggi si ha paura di uscire di casa".

Tra gli slogan scanditi durante il tragitto tra piazza Garibaldi e piazza Yenne, oltre al "no alla guerra sì alla pace", anche un messaggio all'Occidente: "Massime sanzioni, Europa sveglia". Grande commozione quando i ragazzi hanno cantato l’inno ucraino. 

(Unioneonline/D)

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