Kiev non si arrende, e Mosca ha dato ordine a tutte le unità di "avanzare in tutte le direzioni, in linea con il piano delle operazioni, dopo che l'Ucraina ha rifiutato di partecipare al processo negoziale".

Nel terzo giorno di guerra l’invasione russa non ha più limiti e Mosca lancia un’operazione “a tutto campo”. Le offerte di dialogo di Mosca, sincere o tattiche che fossero, non ci sono più.

"Più di 100 mila invasori sono sulla nostra terra", annuncia drammaticamente il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che sui social continua a farsi vivo diverse volte al giorno con messaggi e video per ribadire la sua presenza a Kiev, ripetutamente messa in dubbio dalla velenosa propaganda russa.

Il Pentagono conferma il dispiegamento-monstre, facendo sapere che nell ultime 24 ore Putin ha inviato decine di migliaia di truppe, richiamando anche i riservisti.

La battaglia per Kiev è sempre più feroce. Dal pomeriggio di sabato, e fino a lunedì mattina, un coprifuoco totale trasformerà la capitale in una città fantasma: potranno circolare solo i militari e i civili arruolati con la mobilitazione generale. "Chi sarà trovato in strada, sarà trattato da nemico", ha avvisato il sindaco Vitalij Klitschko, l'ex pugile che ha promesso di combattere e morire per la patria, se servirà. Mentre non si fermano la pioggia di missili anche sui palazzi e i raid d'artiglieria, il timore riguarda le infiltrazioni di sabotatori nemici.

L'Ucraina però non si arrende. "Gli occupanti volevano bloccare il centro del nostro Stato e mettere i loro burattini qui come a Donetsk. Abbiamo infranto i loro piani", insiste Zelensky, che si appella alla resistenza popolare e assicura che a breve "arriveranno le armi dai partner" anche europei.

Germania e Belgio infatti hanno dato il via libera agli aiuti militari, che presto arriveranno anche dall’Italia e dalla Francia. 

Crescono inoltre i timori di una guerra sporca, tra giocattoli-bomba, ordigni termobarici e l'allarme dell'intelligence ucraina su possibili attacchi chimici sotto falsa bandiera in Donbass.

Per frenare i rifornimenti russi, le truppe di Kiev hanno fatto saltare in aria diversi nodi ferroviari nell'est. Ma la pressione continua con l'avanzata delle milizie separatiste di Donetsk e Lugansk, ogni giorno più vicine a saldare i territori sotto il loro controllo con la Crimea.

Si aggrava il bilancio delle vittime ucraine, con 198 morti, tra cui decine di civili e almeno 3 bambini, e oltre mille feriti. Kiev dal canto suo parla di oltre 3.500 nemici uccisi, tutte cifre seccamente negate dai russi.

Insieme agli aiuti militari, e al rafforzamento del fianco est della Nato con migliaia di unità e mezzi, l'Occidente continua poi a lavorare sulle misure punitive in campo finanziario, definendo i contorni dell'esclusione di Mosca dal sistema Swift per i pagamenti bancari internazionali.

Anche perché, commenta Biden, "l'alternativa all'imposizione di dure sanzioni alla Russia sarebbe la Terza guerra mondiale".

La mappa del confitto (Ansa)
La mappa del confitto (Ansa)
La mappa del confitto (Ansa)

La diretta della giornata:

Interrotta fornitura elettrica alla stazione di Kiev

Le ferrovie statali ucraine hanno interrotto la fornitura elettrica alla stazione centrale di Kiev a causa dei pesanti bombardamenti nei pressi della struttura. I passeggeri e il personale di servizio sono stati evacuati in un rifugio antiaereo. Lo riferiscono media ucraini.

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Nuovi aiuti italiani, anche militari, all’Ucraina

Dopo il decreto già approvato venerdì, nei prossimi giorni dovrebbero arrivare nuovi aiuti italiani all'Ucraina: secondo quanto si apprende da fonti di governo, nel corso della prossima settimana potrebbero essere adottati provvedimenti più dettagliati per definire le risorse da inviare agli ucraini, risorse, viene spiegato, anche di carattere militare che permettano agli ucraini di difendersi dall'attacco russo.

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In Russia 2.700 arresti per le proteste contro la guerra

Un totale di 2.692 persone sono state arrestate nel corso delle proteste contro la guerra in Russia da giovedì scorso. Lo riferisce il sito OVD-Info, che si occupa della tutela dei diritti umani in Russia, citato dalla Cnn.

Di questa 1.370 sono state fermate a Mosca, precisa il sito, aggiungendo che dimostrazione sono avvenute o sono in corso in almeno 27 città russe.

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L’esercito di Kiev fa saltare i collegamenti ferroviari con la Russia

Le truppe di Kiev hanno fatto saltare in aria diversi nodi ferroviari che collegavano l'Ucraina alla Russia per impedire i rifornimenti militari all'esercito di Mosca. Lo riportano media ucraini, citando una nota delle ferrovie statali.

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Biden: “Alternativa a sanzioni la terza guerra mondiale”

"L'alternativa all'imposizione di dure sanzioni alla Russia sarebbe la terza guerra mondiale". Lo afferma Joe Biden.

"Ci sono due opzioni: o la terza guerra mondiale o far pagare" un prezzo alto alla Russia, afferma Biden. "Queste sanzioni sono le più ampie della storia dal punto di vista economico e politico", aggiunge il presidente americano.

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Scholz conferma la svolta sulle armi

"L'attacco russo all'Ucraina segna una svolta. Minaccia il nostro intero ordine del dopoguerra. In questa situazione è nostro dovere sostenere l'Ucraina contro l'armata russa che sta invadendo il paese sotto al guida di Putin. La Germania è vicina, al fianco dell'Ucraina". Lo dice Olaf Scholz, in un comunicato della cancelleria che dà notizia della svolta sulla consegna delle armi.

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L’ambasciatore italiano: “Resto a Kiev”

"Io ho intenzione di restare qui a Kiev fino all'ultimo, fino a quando è possibile". Lo ha detto l'ambasciatore italiano in Ucraina Pier Francesco Zazo. "Abbiamo una responsabilità nei confronti dei tanti connazionali che ci stanno chiedendo aiuto", ha precisato. "Inoltre la ritengo una manifestazione di attenzione nei confronti del governo ucraino in carica, che sta affrontando davvero una situazione straordinaria".

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Berlino: “Lavoriamo per escludere Mosca da sistema Swift”

La Germania lavora per escludere la Russia dal sistema Swift. Lo ha assicurato il ministro degli Esteri di Berlino Annalena Baerbock.

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A Kiev coprifuoco fino a lunedì

Il coprifuoco nella città di Kiev è scattato alle 17 di oggi e terminerà, salvo proroghe, alle 8 di lunedì 28 febbraio. "Nelle nostre strade sono in corso combattimenti - spiega l'amministrazione comunale -. Vi chiediamo di restare il più possibile calmi e prudenti. Se siete in un rifugio non andate via. Se siete a casa non avvicinatevi alle finestre e non uscite sui balconi. Nascondetevi in una stanza chiusa, per esempio in bagno, e copritevi con qualcosa che possa proteggervi dai detriti".

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“Germania fornirà armi a Kiev”

La Germania sarebbe vicina a una svolta: secondo la Bild, il cancelliere Olaf Scholz autorizzerà la fornitura di armi anticarro all'Ucraina. Il tabloid cita fonti governative.

Il governo tedesco ha autorizzato i Paesi Bassi a inviare 400 lanciarazzi anticarro all'Ucraina. Si tratta di armi che in passato erano state fornite all'Olanda. In questi casi, scrive il tabloid, serve l'autorizzazione dello Stato da cui le armi provengono, quindi della Germania. Fino ad oggi Scholz aveva escluso la consegna di armi letali, per ragioni storiche. Una posizione fortemente criticata dall'Ucraina, che aveva definito "ridicolo" l'invio di 5.000 elmetti.

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“Russia frustrata dalla resistenza ucraina"

"Da quello che abbiamo osservato la resistenza opposta dagli ucraini è maggiore di quanto i russi si attendessero". Lo afferma un funzionario del Pentagono, sottolineando che ci sono indicazioni di una "crescente frustrazione" della Russia "soprattutto nel nord dell'Ucraina".

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Mosca: “Ora offensiva a tutto campo”

La Russia ha ordinato al suo esercito di allargare l'offensiva in Ucraina "da tutte le direzioni". Lo annuncia il portavoce del ministero della Difesa di Mosca. "Oggi, a tutte le unità è stato ordinato di avanzare in tutte le direzioni, in linea con il piano delle operazioni, dopo che l'Ucraina ha rifiutato di partecipare al processo negoziale", ha dichiarato il portavoce Igor Konashenkov, citato dalla Tass.

Il Pentagono invece fa sapere che Mosca ha inviato decine di migliaia di truppe in Ucraina nelle ultime 24 ore, sottolineando che Vladimir Putin ha chiamato anche i riservisti per l'invasione.

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L’allarme di Kiev: “Possibili attacchi chimici”

L'intelligence ucraina ha ricevuto informazioni su possibili attacchi chimici russi sotto falsa bandiera nelle zone in mano ai separatisti di Donetsk del Donbass, la cui responsabilità verrebbe poi attribuita a Kiev. Lo riferiscono media ucraini, secondo cui alla popolazione locale filo-russa e ai militari di Mosca sarebbero state distribuite maschere antigas per proteggersi da possibili esplosioni di serbatoi industriali con prodotti chimici.

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Papa, tweet in russo e ucraino: “Non alla guerra”

Dopo quello di ieri sera, oggi papa Francesco ha pubblicato sul suo profilo @Pontifex un altro tweet in russo e in ucraino, oltre che nelle altre lingue compresi l'inglese e l'italiano. Questa volta il Pontefice cita un passo del suo appello di pace per l'Ucraina all'udienza generale di mercoledì scorso, 23 febbraio: "Gesù ci ha insegnato che all'insensatezza diabolica della violenza si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno. La Regina della pace preservi il mondo dalla follia della guerra". Seguono la firma 'Franciscus' e ancora gli hashtag #PreghiamoInsieme e #Ucraina.

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Chiusura Mar Nero, Mosca smentisce

La Russia "non ha ricevuto alcuna notifica ufficiale" dalla Turchia sulla chiusura alle sue navi da guerra degli stretti del Bosforo e dei Dardanelli, attraverso cui si accede al mar Nero dal Mediterraneo. Lo ha dichiarato l'ambasciata di Mosca ad Ankara a Interfax, dopo che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva annunciato la chiusura a seguito di una telefonata con l'omologo turco Recep Tayyip Erdogan. Nei giorni scorsi, Ankara aveva peraltro escluso questa ipotesi.

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Turchia blocca navi russe sul mar Nero

"Ringrazio il mio amico, il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdoğan, e il popolo turco per il loro forte sostegno. Il divieto di navigazione delle navi da guerra russe nel Mar Nero e il significativo sostegno militare ed umanitario per l'Ucraina è estremamente importante. Il popolo ucraino non lo dimenticherà mai". Lo scrive su Twitter il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky.

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“Aerei russi lanciano giocattoli bomba”

"Attenzione! Nella regione di Sumy gli aerei russi disperdono giocattoli per bambini, telefoni cellulari e oggetti di valore pieni di esplosivo". E' l'allarme lanciato su Twitter dal parlamento ucraino, la Verchovna Rada.

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Kiev, assalto ai treni

La stazione centrale di Kiev è presa d'assalto da chi ha deciso di lasciare la capitale ucraina. I treni sono gratuiti, ma a servizio limitato. Sui convogli stracolmi c'è chi non ha neppure una direzione prestabilita: c’ chi corre in stazione e sale sul primo treno in partenza da Kiev, assediate dalle truppe russe.

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La Russia chiude ai voli da Stati Nato a Est 

La Russia ha chiuso il proprio spazio aereo alle compagnie di Bulgaria, Polonia e Repubblica Ceca. Lo rende noto l'agenzia dell'aviazione russa, citata dalla Tass.

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Imposto il coprifuoco alle 17 – Il sindaco di Kiev, Vitalii Klitschko, ha annunciato il coprifuoco in città dalle 17 alle 8 "per una più efficace difesa della capitale e per la sicurezza dei suoi abitanti". In un messaggio su Telegram, il primo cittadino aggiunge che il provvedimento resterà in vigore fino alla mattina del 28 febbraio. "Tutti i civili che saranno trovati in strada - conclude - saranno considerati membri del gruppo di sabotaggio del nemico". 

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Zelensky: “Infranti i piani russi, nessun 'burattino' a Kiev” – "Gli occupanti volevano bloccare il centro del nostro Stato e mettere i loro burattini qui come a Donetsk. Abbiamo infranto i loro piani". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlando alla nazione in un videomessaggio. 

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Draghi a Zelensky: “Forniremo assistenza per difendervi” – Il presidente del Consiglio Mario Draghi nel corso di una telefonata al presidente dell'Ucraina ha detto che l'Italia "fornirà all'Ucraina assistenza per difendersi". Lo riferisce Palazzo Chigi. "I due presidenti hanno concordato di restare in stretto contatto nell'immediato futuro", si spiega. Ed è stato chiarito anche il malinteso di ieri sull’appuntamento telefonico mancato.

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Bloccata una nave russa – Una nave commerciale che trasportava veicoli a San Pietroburgo, sospettata di appartenere a una compagnia russa presa di mira dalle sanzioni imposte dall'Ue contro Mosca, è stata dirottata a Boulogne-sur-Mer (Passo di Calais). Lo ha detto all'Afp la prefettura marittima. La barca di 127 metri, intercettata dalla dogana al largo di Honfleur durante la notte da venerdì a sabato, è "fortemente sospettata di essere legata agli interessi russi presi di mira dalle sanzioni", ha precisato Véronique Magnin, responsabile regionale delle comunicazioni della prefettura marittima.

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Kiev: “198 morti tra cui 3 bambini da inizio invasione” – "Il bilancio delle vittime finora dell'invasione russa dell'Ucraina è di almeno 198, tra i quali tre bimbi". Lo ha reso noto il ministero della salute ucraino, secondo quanto riporta il Guardian. 

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Zelensky: “Draghi vuole la Russia fuori da Swift” – "Questo è l'inizio di una nuova pagina nella storia dei nostri Stati, Ucraina e Italia. Il presidente del Consiglio Mario Draghi in una conversazione telefonica ha sostenuto l'uscita della Russia da Swift, la fornitura di assistenza alla difesa. L'Ucraina deve entrare a far parte dell'Ue". Lo scrive su Twitter il presidente ucraino Zelensky. Il sistema circolatorio delle transazioni commerciali internazionali Swift, acronimo di Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication, è una delle opzioni a disposizione dell'Occidente se volesse andare alla guerra finanziaria con Putin.

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Il sindaco di Kiev: “Russi respinti ma aumenteranno gli attacchi aerei” – "L'esercito russo non è entrato in città", ma "sono previsti più attacchi aerei". Lo ha detto il sindaco di Kiev Vitalii Klitschko, rivolgendosi poi ai cittadini: "Rimanete nei rifugi antiaerei. Non uscite".

Zelensky: “Decidere sull'adesione dell'Ucraina all’Ue” – "È un momento cruciale per chiudere una volta per tutte la lunga discussione e decidere sull'adesione dell'Ucraina all’Ue. Ho discusso" con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel "l'ulteriore assistenza efficace e l'eroica lotta degli ucraini per il loro futuro libero". Lo ha scritto questa mattina in un tweet il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky.

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Mosca: “Colpite 821 infrastrutture militari” – Le forze armate russe hanno colpito la notte scorsa "un totale di 821 obiettivi di infrastrutture militari ucraine, di cui 14 piste di atterraggio militari, 19 centri di controllo e nodi di comunicazione, 24 sistemi di difesa aerea missilistica S-300 e Osa, 48 stazioni radar", ha annunciato il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov. Lo riporta la Tass.

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Macron: “La guerra sarà lunga” – "Questa guerra durerà a lungo" e "dobbiamo prepararci": lo ha detto oggi il presidente francese Emmanuel Macron nel corso di una visita alla Fiera dell'agricoltura. 

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Allerta raid a Kiev – Nuova allerta raid aerei a Kiev, con la richiesta alla cittadinanza di correre nei rifugi. È l'ennesimo allarme dopo una notte di forti combattimenti e il continuo ruggire delle esplosioni, che si sono udite sempre più vicine al centro della città. Anche verso l'alba si sono sentiti dei colpi, forse di mortaio, provenire da est, nella zona dell'aeroporto di Zhulyany. 

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Zelensky: “Armi e munizioni stanno arrivando” - "Un nuovo giorno in prima linea diplomatica è iniziato con una conversazione con Macron – il tweet del presidente ucraino Zelensky -. Armi ed equipaggiamenti da parte dei nostri partner stanno arrivando in Ucraina. La coalizione contro la guerra sta funzionando!".

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Onu: “Oltre 100mila ucraini in fuga” – Circa 100.000 ucraini hanno lasciato le loro case e diverse migliaia sono fuggite all'estero per sfuggire all'invasione russa. Lo affermano fonti Onu, su dati al 24 febbraio. Oltre 100.000 ucraini sono stati costretti a lasciare le loro case e sono sfollati all'interno del Paese, mentre diverse migliaia si sono dirette verso Polonia, Ungheria, Slovacchia, Moldavia e Romania. Nei giorni successivi all'invasione sono stati segnalati pesanti ingorghi sulle strade in direzione ovest con migliaia di persone che hanno continuato a lasciare le loro case. 

(Unioneonline)

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