Per chi soffre il mal di mare, grazie agli ormai diffusissimi catamarani sono stati superati anche gli ultimi problemi: il piegamento e l'oscillazione.

Così il mercato dell'affitto delle barche a vela ha iniziato a planare col vento in poppa. Numeri ufficiali non ce ne sono ma tutti gli operatori parlano di una stagione da record con un overbooking generalizzato dal nord (soprattutto) al sud, come si può riscontrare dal numero di transiti nei porti turistici sardi (+10%).

Del resto per avere a disposizione una comoda barca di 10 metri con sei posti letto per una settimana possono bastare 2000-2500 euro. Circa 50-60 euro al giorno a testa, il prezzo di un B&B in bassa stagione. Se si richiede lo skipper servono circa 200 euro in più al giorno, altri 150 circa se si acquista il servizio di una hostess che curi le pulizie o cucini (o entrambe le cose).

Certo, più si sale di livello e più la tariffa aumenta sino ad arrivare ai 500mila euro al giorno per uno yacht da 130 metri con equipaggio. Ma questo è un altro pianeta, un altro target.

POTENZIALE ELEVATO - Le società di charter che operano nell'Isola sono circa 350, 240 delle quali tra Bosa e San Teodoro, e danno lavoro diretto a circa 1200 persone, indotto escluso.

Ad esse si aggiunge un numero indefinito di singole imbarcazioni che effettuano il noleggio occasionale e miriadi di abusivi travestiti da Asd (acronimo di Associazione sportiva dilettantistica).

LE CRITICITÀ - "Una delle criticità del nostro sistema è la brevità della stagione, le carenza di infrastrutture e servizi e la burocrazia", rileva Davide Gorgerino, fondatore della Cs charter. "Penso ai porti non fruibili, alle difficoltà di accedere in barca ai parchi marini e alle zone militari, anche solo per avere una boa dove ormeggiare".

OTTIMA ANNATA - Al netto dei problemi, l'annata è eccellente. "È una delle migliori degli ultimi anni", riferisce Italo Senes, presidente di Assonautica nord Sardegna, associazione legata al sistema delle Camere di commercio. "Calcoliamo che nel nord dell'Isola ci siano circa mille barche a noleggio di ogni dimensione (1500 sommando quelle del sud, ndr) e non credo che in questo periodo ce ne sia una libera", aggiunge.

IL PROBLEMA DEI PARCHI - Alla porta della Cs Charter bussano anche albanesi, britannici e scandinavi, segno che qualcosa nel mercato si muove.

Matteo Sini, skipper per la Wind Sardinya sail con sede a Portisco, il porto top in Sardegna con sei società di charter operative, racconta che pochi ormai comprano la barca. "Il 70-80% delle imbarcazioni grandi e piccole che si vedono in giro sono a noleggio e, tra le medio-piccole, i catamarani sono sempre più richiesti perché più comodi", racconta.

Il problema sono i parchi marini, mal gestiti. Quello della Maddalena, ad esempio. "Tutti ci vogliono andare perché ci sono le cale più famose ma si deve pagare e la gente spesso non capisce perché. Infatti consiglio luoghi alternativi: d'altronde c'è l'imbarazzo della scelta".

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