«L’ampliamento di una fabbrica di ordigni bellici coinvolge competenze trasversali e richiede il vaglio di più assessorati e direzioni generali prima di dare l’assenso». Con queste parole la presidente della Regione, Alessandra Todde, ha fatto chiarezza dopo che ieri sera la Giunta ha deliberato un supplemento di istruttoria per la Valutazione di impatto ambientale ex post relativa alle nuove aree della fabbrica RWM, tra Domusnovas e Iglesias. Una decisione che ha provocato polemiche, con chi teme un freno agli investimenti e chi, come il deputato sardo di Fratelli d’Italia Gianni Lampis, parla di scelta «insensata e dannosa».

Todde ha spiegato che la necessità di ulteriori approfondimenti è emersa anche alla luce della manifestazione del 16 settembre e della successiva consegna, da parte delle associazioni ambientaliste, di una relazione tecnica che evidenzia criticità non note in precedenza. «La domanda presentata dall’azienda in forma ex post, cioè dopo la realizzazione di parte degli impianti, richiede un esame completo e approfondito», ha sottolineato.

La presidente ha poi ribadito attenzione verso l’occupazione: «Rispettiamo profondamente i lavoratori e le loro famiglie, le stesse che ho tutelato al Mise, nel momento in cui RWM aveva deciso di ridurre l’organico per la mancanza di commesse con l’Arabia Saudita. Ma non possiamo ignorare che si tratta di un’attività che comporta rischi per il territorio e per la salute delle persone, a partire dai lavoratori stessi».

Todde ha infine ricordato come la Sardegna abbia già pagato un prezzo alto alle industrie inquinanti: «Non possiamo permettere che questo accada di nuovo senza rassicurazioni, garanzie e studi in grado di scongiurare ogni possibile pericolo».

(Unioneonline/v.f.)

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