L'importanza di chiamarsi Salvatore.

A Senorbì è da sempre molto sentita la devozione nei confronti di San Salvatore da Horta: lo dimostrano i tanti cittadini, giovani e meno giovani, che portano il suo nome.

Alcuni di loro, insieme al parroco don Nicola Ruggeri, hanno formato un comitato per celebrare la festa secondo la tradizione.

Il culto del santo guaritore si diffonde nel centro della Trexenta novant'anni fa, poi la vocazione cresce in seguito a un caso di guarigione testimoniato oralmente dagli anziani del paese.

Erano gli anni '60. "Mio padre si rivolse al santo per chiedere la guarigione del fratello malato, ottenne il miracolo e acquistò una statua da regalare alla parrocchia", ricorda Salvatore Caria (conosciuto come Toto), presidente del comitato.

La statua è custodita nell'antica chiesetta di San Sebastiano, da dove domani (alle 17.30) prenderà il via la processione.

Alle 18 la messa solenne nella piazza Santa Barbara presieduta da padre Arcangelo Atzei (rettore del santuario di San Salvatore a Cagliari), alle 19 la processione di rientro e la benedizione con la reliquia del santo.

In serata il rinfresco "a sa sarda" allietato dai suonatori di launeddas e dai gruppi folk.
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