La cornice è la chiesa di San Gavino a mare di fronte la spiaggia di Balai, e il protagonista e il personaggio storico Giovanni Maria Angioy.

I percorsi di turismo identitario ideati e promossi dall'Istituto Camillo Bellieni, domenica 8 marzo faranno tappa a Porto Torres. A partire dalle 9.30 si racconterà la storia del fallimento dei moti antifeudali e la fuga inevitabile dalla sua terra. La serie di appuntamenti "In sos Logos de Angioy" - I luoghi di Angioy-, dopo aver toccato centri come Tissi, Bessude, Thiesi, Sassari, Cheremule, Ittiri e altre località che furono teatro dei moti rivoluzionari sardi di fine Settecento, approda ora nell'ultimo lido sardo attraversato dal grande rivoluzionario prima dell'esilio in Francia dove morì.

Seguirà la visita guidata nel luogo di culto e negli ipogei adiacenti, mentre alle 10.30 è in programma l'arrivo alla Torre aragonese che sorge nel porto della città. Alle 12 sarà inoltre possibile visitare la basilica romanica di San Gavino. Alle 13.30 si terrà il pranzo al sacco presso la "Casa delle associazioni". L'iniziativa, organizzata dall'Istituto Bellieni in collaborazione con l'amministrazione comunale di Porto Torres, permetterà di conoscere storie e personaggi che caratterizzarono il periodo più difficile di Giovanni Maria Angioy: aneddoti che saranno illustrati attraverso le voci guida del ricercatore Antonello Nasone, dell'archivista Stefano Alberto Tedde e dell'archeologa Giuseppina Ruggiu.
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