Un blitz, come sempre segreto e silenzioso. L’ennesimo in questa storia che punta a far diventare privato il più importante degli aeroporti sardi, quello di Cagliari. Un’operazione tutta di vertice, costruita nei meandri dell’alta finanza, con partner potenti e altolocati, fondi finanziari nazionali e internazionali, élite politica celata tra banche e fondazioni.

Dopo il voto

Non sono passate nemmeno ventiquattro ore dagli esiti elettorali che i fautori della più imponente privatizzazione mai messa in campo in Sardegna tornano all’attacco. Lo fanno a modo loro, come hanno tentato più volte: convocazione riservatissima della Giunta della Camera di Commercio con all’ordine del giorno la fusione della Sogaer, la società che gestisce lo scalo cagliaritano, con i “privatissimi” gestori della concessione degli scali del nord Sardegna, quello della Costa Smeralda, a Olbia, e della Riviera del Corallo, ad Alghero. Anche questa volta tutto doveva restare sottotraccia, come se si stesse vendendo un garage di periferia e non uno scalo da quasi cinque milioni di passeggeri. Inutile cercare conferme ufficiali della convocazione.

Agenda vietata

L’agenda della Giunta camerale è vietata a tutti, inaccessibile e, nemmeno per sbaglio, condivisa nel sito istituzionale della Camera di Commercio. Eppure, sino a prova contraria, si tratta di un ente autonomo funzionale di diritto pubblico, un soggetto che dovrebbe essere obbligato per trasparenza, e non solo, a comunicare formalmente l’intenzione di privatizzare un bene così “pubblico” e fondamentale come la prima infrastruttura dell’Isola. Invece, niente. La notizia dell’ennesima “convocazione-blitz” arriva trafelata, grazie agli spifferi di Palazzo, quelli della Camera di Commercio.

I “magnifici” 8

Un appuntamento che, secondo indiscrezioni dell’ultim’ora, si dovrebbe consumare tra fine mattinata e primo pomeriggio di oggi negli uffici del Largo Carlo Felice a Cagliari, sede camerale per eccellenza. La convocazione, però, è certamente arrivata nella posta elettronica certificata dei componenti della Giunta: Maurizio de Pascale, presidente, Salvatore Ferdinando Faedda, vice presidente, Massimo Balia, Michelina Mulas, Gaetano Attilio Nastasi, Patrizia Pinna, Luca Saba e Daniela Schirru. Sono loro che dovranno assumersi la responsabilità, sotto ogni punto di vista, compresa quella erariale, di dare il via libera ad una delle più delicate e controverse operazioni di privatizzazione mai avvenute nell’Isola. Nel deliberato, che per l’ennesima volta finisce ai voti della Giunta camerale, si darebbe il via libera alla sottoscrizione di un aumento di capitale di “Ligantia Spa”, la società privata che gestisce le concessioni degli aeroporti di Olbia e Alghero. In pratica l’operazione, tutta finanziaria, prevede il conferimento della partecipazione del 94,4% della Camera di Commercio in “Sogaer”, la società che gestisce lo scalo cagliaritano, nella società “Ligantia S.p.A”. Tutto questo a fronte di un aumento di capitale di “F2i Ligantia”. Il risultato sarebbe senza appello: la “Holding F2i-Ligantia” finirebbe per detenere le partecipazioni di maggioranza sulle società di gestione dei tre aeroporti sardi, mentre la Camera di Cagliari – Oristano avrebbe l’inutile quota di minoranza del 40.5%. Una vera e propria rinuncia, per giunta a caro prezzo, della “proprietà” e della gestione di un’infrastruttura strategica e decisiva per lo sviluppo del Sud Sardegna e non solo. Il capitale pubblico della Camera di Commercio sarebbe così ridotto ad un ruolo da comparsa, sottraendo di fatto all’Isola la sua principale “porta d’ingresso” che finirebbe, quindi, in mani private, quelle di fondi finanziari come “F2i”, “Black Rock”, e tanti altri che potrebbero appropriarsi di altre quote di partecipazione attraverso i “castelli” societari che orbitano in quest’operazione.

Atto contrario

Se la Giunta camerale dovesse stamane assumersi nuovamente l’onere di questa decisione, dopo esser stata bloccata più volte in seguito a pesantissimi pareri contrari da parte degli organi preposti, compresi ripetuti interventi giudiziari sulla vicenda, si configurerebbe un atto contrario agli stessi scopi istituzionali dell’Ente chiamato a tutelare e salvaguardare gli interessi di tutte le componenti camerali, dalle imprese ai commercianti, dalle professioni ai settori produttivi.

Bene pubblico per privati

Un’operazione tutta privata su un patrimonio tutto pubblico, con l’aggravante di escludere qualsiasi procedura di evidenza pubblica, obbligatoria nel caso di alienazione di quote pubbliche. Con la scusa di realizzare una “fantomatica” gestione unitaria dei tre aeroporti sardi, inutile e dannosa per la stessa concorrenza, la Camera di Commercio di Cagliari, invece, vorrebbe privatizzare l’aeroporto di Elmas senza alcun bando pubblico, utilizzando una singolare formula di “insostituibilità”, cedendo direttamente la maggioranza di “Sogaer” a “F2i”, il fondo finanziario con il pallino degli aeroporti sardi.

Vicenda giudiziaria

Su questa vicenda, infine, pesa, non poco, anche la vicenda giudiziaria. La Confcommercio, con il Presidente Alberto Bertolotti, ha già messo in campo nei mesi scorsi un pesantissimo ricorso al Tar Sardegna schierando i maggiori luminari del diritto. Il Tribunale amministrativo aveva di fatto congelato il giudizio in seguito al verdetto contrario all’operazione da parte della Corte dei Conti. Ora il ricorso, se stamane la Giunta camerale deciderà di andare avanti riprenderà il suo iter giudiziario amministrativo e civile. A sostegno di quell’impugnazione della Confcommercio si era schierata anche la Regione sarda, contraria all’operazione. Da viale Trento, sede della Presidenza della Regione, su questa nuova convocazione per adesso si registra un silenzio pesante. Bisogna solo capire se avrà il significato di un via libera o di un nuovo stop alla scalata privata alla prima porta d’accesso in terra sarda.

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