Nausea e vomito in gravidanza: in Italia colpite due donne su tre

12 giugno 2024 alle 15:10

In Italia almeno due donne su tre soffrono di vomito e nausea durante la gravidanza. Così, per indagare su un problema molto comune ma anche molto sottovalutato, Italfarmaco ha promosso Purity, il primo e unico studio italiano dedicato all'incidenza e soprattutto all'impatto che nausea e vomito possono avere non solo sulla qualità della vita, ma anche sulla salute fisica e mentale delle future mamme.

"L'impatto è un impatto sociale, nel senso che è una delle cause più frequenti di assenza dal posto di lavoro, ma ha un impatto anche clinico, nel senso che circa il 3-4% di tutte queste gravidanze possono esitare in forme più gravi di nausea e vomito in gravidanza, la cosiddetta iperemesi gravidica, che ha bisogno dell'ospedalizzazione - spiega Romolo Di Iorio, professore associato di Ginecologia e Ostetricia dell'Università di Roma Sapienza -: in questo caso compaiono anche disturbi elettrolitici, la disidtradazione e la perdita di peso".

Non un banale disturbo, dunque, ma una vera e propria patologia.

"Deve cambiare anche in Italia la narrazione della nausea e vomito in gravidanza - sottolinea Di Iorio -: è una vera e propria complicanza da gravidanza con complicazione estremanente importanti e quindi chiaramente deve essere trattata in maniera adeguata".

Lo studio dedica ampio spazio ai trattamenti terapeutici più raccomandati dagli esperti. "Attualmente è possibile fare qualcosa per ridurre questo problema, che voglio ricordare che non è soltanto un problema per la donna in quel momento ma può comportare anche varie difficoltà di alimentazione e abbiamo visto con il nostro studio che aumenta anche il rischio di parto pre-termine - chiarisce Irene Cetin, professore ordinario di Ginecologia e Ostetricia dell'Università degliStudi di Milano e direttore dell'Ostetricia del Policlinico di Milano -. Quindi sono degli effetti che vanno considerati seriamente e che dobbiamo quindi eventualmente trattare: ci sono dei farmaci che consentono di farlo attualmente in commercio".

(Unioneonline)