Restano incerte le prospettive relative al prezzo del petrolio per il prossimo futuro, in un momento in cui il quadro economico si fa meno chiaro a causa del risalire del numero dei casi di Covid-19 e delle tensioni geopolitiche sullo scacchiere internazionale.

Negli ultimi giorni la scoperta della variante Omicron ha provocato un vero e proprio scivolone delle quotazioni del greggio (16%, poi in parte rientrato), che ha messo in guardia l’Opec.

Per questo i vertici dell’organizzazione dei principali produttori di petrolio si stanno continuamente aggiornando, con incontri virtuali dove è possibile prendere decisioni tempestive day by day.

Da settimane il caro energia ha fatto risalire l’inflazione in molti Paesi, dalla Germania agli Stati Uniti, con il presidente Joe Biden che – per evitare un impatto ancora più pesante per le tasche dei cittadini americani – ha disposto il rilascio di 50 milioni di barili di oro nero dalle riserve strategiche. Gli effetti di questa decisione dovrebbero essere visibili a breve sul mercato.

Negli Usa il prezzo del carburante è leggermente calato, dopo aver toccato punte di 3,39 dollari al gallone, il massimo negli ultimi sette anni. Secondo l’Energy Information Administration – l'agenzia statistica e analitica del Dipartimento americano dell'energia –l’abbassamento dei costi dovrebbe proseguire anche nel 2022.

Il caro bollette sarà al centro anche del Consiglio europeo in programma giovedì 16 dicembre, in cui si cercherà di arrivare alla definizione di una strategia energetica comune fra i paesi dell'Unione.

Di fronte a un quadro in continua e rapida evoluzione l'Opec è pronto a dare un immediato segnale in caso di una caduta delle quotazioni del Wti del Texas (il principale benchmark utilizzato per il mercato statunitense), che sono attualmente attorno ai 70 dollari contro i 50 di inizio anno.

(Unioneonline/F)

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