Sarà un vino collettivo e nascerà nel cuore del Nord Ovest della Sardegna, dove si intrecciano le denominazioni Doc Alghero, Moscato di Sorso-Sennori e le Igt Nurra e Romangia. Domani, lunedì 14 alle 18, i Vignaioli del Nord Ovest Sardegna, presso il Podere 45 di Gian Piero Sacco, in località Baratz, daranno vita a un evento speciale grazie all’impegno di tredici cantine dell’associazione. Ci sarà infatti l’imbottigliamento del vino collettivo: Romangia, Nurra e Coros unite in un’unica etichetta. «Ognuna delle cantine partecipanti ha messo a disposizione parte del frutto della propria vendemmia, contribuendo a creare un vino irripetibile, espressione di una comunità che crede nel lavoro comune e nella forza del territorio», spiegano gli organizzatori.

«Si tratta anche della prima iniziativa di autofinanziamento dell’associazione: dal simbolo al concreto, dalla visione condivisa alla bottiglia collettiva, che servirà a sostenere le attività future del gruppo. L’evento – a invito riservato – coinvolgerà le amministratrici e gli amministratori dei cinque Comuni che sostengono il progetto: Sassari, Sennori, Sorso, Usini e Alghero».

Nel corso della serata ci sarà la presentazione dell’Associazione Vignaioli del Nord Ovest Sardegna e del suo concept, «riabitare il vino e il territorio, restituendo profondità, consapevolezza e valore a ciò che nasce dalla terra». Dopo l’intervento delle autorità, è previsto l’imbottigliamento simbolico seguito proprio da sindaci e amministratori, a suggellare la sinergia tra comunità, territorio e produzione vitivinicola. Infine la festa: la cionfra sassarese accompagnerà il momento conviviale finale, celebrando lo spirito autentico di questa terra fatta di lavoro, relazioni, sudore e sorrisi, dove il vino è arte del fare, poesia del vivere e felicità dello stare insieme.

«Per l’associazione Vinos, nata due anni fa e promotrice dell’iniziativa, il vignaiolo è molto più di un agricoltore: è un interprete consapevole del paesaggio, un custode delle tradizioni e un attore attivo dello sviluppo sostenibile. Coltivare la vite significa prendersi cura della biodiversità, del paesaggio rurale e della cultura enologica locale, in un equilibrio virtuoso tra natura, territorio e comunità. Un successo che non è mai individuale, ma sempre collettivo», conclude la nota. L’evento è patrocinato da Regione Autonoma della Sardegna, Comune di Sennori, Comune di Sorso, Comune di Sassari, Comune di Usini e Comune di Alghero, con il sostegno di Fondazione Sardegna e Camera di Commercio di Sassari con il progetto Salude&Trigu.

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