«Inaccettabile, scorretta e provocatoria». Adolfo Urso scandisce bene gli aggettivi.

La scelta di Glencore, che qualche giorno fa ha fermato in anticipo la linea di produzione dello zinco nello stabilimento della Portovesme srl, brucia ancora.

Gli operai - circa 1.200 - hanno trascorso un Natale di angoscia.

E l'ennesima crisi nel polo industriale del Sulcis, che almeno oggi troverà spazio nei titoli dei Tg nazionali. Il governo – oltre a Urso ci sarà anche la ministra del Lavoro Marina Calderone - e la Regione con la governatrice Alessandra Todde, incontreranno i lavoratori davanti ai cancelli dell'impianto.

Lo strappo con Glencore è evidente: accusate l'azienda di non aver rispettato gli accordi.
«Purtroppo è così. Al tavolo del 5 dicembre, da me presieduto, avevamo raggiunto l'intesa: l'azienda avrebbe posticipato la chiusura della linea zinco, avviata con decisione unilaterale, rinviandola a dopo una valutazione che avremmo fatto insieme dopo la missione tecnica del ministero concordata per venerdì scorso, e comunque non prima di fine anno».

L’intervista completa su L’Unione Sarda in edicola, sull’app e sull’edizione digitale

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