Diciasettemila volte vergogna. Non ci sono altre parole per commentare la disfatta della pubblica amministrazione che l’assessora regionale all’agricoltura liquida con pacche sulle spalle e complimenti per il tempo e lavoro sprecati, in sfregio agli agricoltori che rischiano di chiudere le aziende e dei sardi che pagano la pubblica amministrazione per bocciare 3 domande su 4.

È una disfatta della pubblica amministrazione regionale". Non usa mezzi termini Coldiretti Sardegna commentando l’esito dell’audizione di martedì delle Agenzie Argea e Laore in Commissione Attività Produttive del Consiglio regionale in cui è stato presentato il report sulle domande relative alle pratiche per i ristori della ormai famosa e triste vicenda “siccità 2017” dopo l’assemblea con mille agricoltori dell’Organizzazione agricola lunedì a Cagliari.

Un evento calamitoso che nel 2017 aveva devastato coltivazioni e messo in ginocchio le aziende agricole, ma gli aiuti promessi sono arrivati solo in parte: 5.349 domande accolte su 22.603 presentate, quelle respinte sono 17.254.

Coldiretti replica dunque a Gabriella Murgia e ai vertici di Laore e Agris: "È normale che 22.603 imprenditori agricoli presentino per il 75% delle domande di indennizzo sbagliate, nonostante l'assistenza della stessa Laore?",  domandano Battista Cualbu e Luca Saba, presidente e direttore di Coldiretti Sardegna.

"Non si capisce – proseguono – come si possa esprimere soddisfazione per la bocciatura di 17.254 pratiche su 22.603, con una spesa di appena 14 milioni sui 38 previsti nel 2017 - incalzano presidente e direttore - quando la stessa amministrazione certificava danni alle aziende in tutto il territorio regionale, variabili tra il 70 per cento per colture in asciutto, al 40 per cento delle irrigue".

L'associazione di categoria ricorda anche che quelle domande "erano state ritenute irricevibili a causa di errate protocollazioni da parte degli uffici e che la stessa Coldiretti era intervenuta per ritrasmettere molte domande".

“Ci saremmo aspettati che l'assessore all'Agricoltura potesse rappresentare gli interessi degli agricoltori sardi e - proseguono i vertici di Cladiretti - non di un'amministrazione pubblica che lascia, per cinque anni, che stanziamenti residui pari a 25 milioni di euro non vengano re-immessi immediatamente in un tessuto produttivo molto sofferente". 

“Siamo soddisfatti di avere sollevato un ‘polverone’ –  affermano  il presidente e il direttore di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu e Luca Saba - ce lo confermano le numerosissime telefonate di nostri associati che dicono che sono state improvvisamente messe in pagamento centinaia di domande relative a siccità, a incentivi per filiera grano duro ed altri interventi. Siamo felici di questo inaspettato ed improvviso risveglio dell’attività amministrativa che continua a partorire “topolini”. Ma non c’è nulla da festeggiare – concludono Cualbu e Saba - anzi ci saremmo aspettati che l’assessore all’agricoltura nel suo incarico potesse rappresentare gli interessi degli agricoltori sardi e non di un’amministrazione pubblica che lascia per 5 anni che importantissimi residui pari a 25 milioni di euro non vengano reimmessi immediatamente in un tessuto produttivo molto sofferente”.

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