Oltre mille agricoltori stamani hanno partecipato all’assemblea convocata da Coldiretti Sardegna alla Fiera di Cagliari, per fare il punto sulle problematiche dei settori ortofrutta, vitivinicolo, apistico, olivicolo, cerealicolo che concorrono alla produzione lorda vendibile della Sardegna per quasi 1 miliardo del miliardo e mezzo complessivamente prodotto nell’isola.

Unità degli agricoltori

Il dato importante che è emerso dall’incontro è quello dell’unità: dalla discussione, che è stata partecipata e sentita da parte degli agricoltori, è emersa una piattaforma rivendicativa firmata da tutti i presenti che sarà presentata ai presidenti della Giunta e del Consiglio regionale da una delegazione Coldiretti nei prossimi giorni.

La class action

Attraverso i legali di Coldiretti Sardegna è stata annunciata inoltre una class action per il mancato pagamento della siccità del 2017. Sono intervenuti infatti gli avvocati Mauro Barberio e Fabio Ciulli che hanno spiegato come ci siano le condizioni per una class action per i mancati ristori della siccità del 2017 che sarà presentata nei prossimi giorni in accordo con Coldiretti Sardegna.

Abbandono progressivo della programmazione

“Da oltre 20 anni assistiamo inermi all’abbandono progressivo della programmazione politica strategica di diversi settori dell’agricoltura sarda – ha detto il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. Per la siccita del 2017 sono stati pagati poco più del 20% di 40 milioni. Non è possibile. È uno stillicidio continuo. Sono a rischio molte migliaia di aziende che a loro volta continuano a dare regolarmente altrettante migliaia di posti di lavoro ad operai e maestranze agricole. Si tratta di settori da sempre presenti nel panorama dell’agricoltura sarda su cui sono mancati investimenti dedicati”.

La denuncia

Dei 40 milioni stanziati per liquidare tutte le pratiche dal 2017, se è vero come hanno indicato gli Enti agricoli che le cifre utilizzate ammontano a 14 milioni e 260 mila euro, significa che dopo 5 anni residuano non spesi per il settore ortofrutta, cereali, vitivinicolo, apistico, olivicolo, foraggero bovino, esattamente oltre 25 milioni di euro.

Si paga l’assenza di politiche dedicate

“Tutti questi settori del comparto agricolo, che da anni pagano l’assenza di politiche dedicate e attendono anni per il riconoscimento dei ristori dovuti alle calamità naturali – ha detto il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – stanno affrontando da soli il periodo più duro dal secondo dopoguerra: il Covid, gli effetti collaterali della guerra in Ucraina, le bolle speculative sempre più diffuse, regolamenti sull’utilizzo di fitofarmaci sempre più stringenti per le aziende europee rispetto al resto del mondo autorizzato a produrre ed esportare nei nostri Paesi con qualsiasi principio attivo; costo del gasolio alle stelle, costo dell’Urea triplicato, costo delle materie prime raddoppiato e con lo spettro dell’impossibilità di quantificare i costi attuali e futuri dell’energia elettrica pongono il mondo imprenditoriale sardo di fronte alla scelta di continuare o mollare tutto”.

Consorzi di Bonifica

La discussione è stata animata dagli interventi degli agricoltori in rappresentanza dei diversi settori, ed hanno affrontato le diverse problematiche che sono andate ad ampliare la piattaforma.

Era presente anche l’Anbi Sardegna e i sette Consorzi di Bonifica che hanno ancora una volta sottolineato le difficoltà che stanno vivendo per il mancato arrivo dei contributi regionali e per il caro energia che gli stanno costringendo ad interrompere le attività.

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