Quarantamila frammenti di anfore trasportate da una nave romana proveniente dal sud della Spagna e naufragata all'ingresso di Cala Reale in età tardo imperiale.

È questo il tesoro sommerso dell'isola dell'Asinara che è stato riaperto ieri al pubblico per il sesto anno consecutivo, grazie ad un accordo raggiunto tra la Soprintendenza archeologia per le province di Sassari e Nuoro e l'operatore privato, il Cala d'Oliva Diving Center.

Il giacimento archeologico romano conserva nei fondali, a una profondità di circa sette metri, un patrimonio ricco di anfore che contenevano salsa di pesce, il garum dei romani, e pesce sotto sale. I compiti di sorveglianza e di accompagnamento alla fruizione vengono svolti dal Cala d'Oliva Diving Center, che si occupa delle visite guidate in snorkeling e in apnea in concomitanza con gli orari di arrivo del traghetto della continuità territoriale. "Quest'anno abbiamo intitolato il progetto 'Un tuffo nella storia', dedicandolo particolare agli studenti - ha detto il presidente di Diving Center, Alessandro Masala - e intendiamo prolungare l'apertura fino al 30 settembre per consentire alle scuole di visitare il sito".
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