Fa discutere la mancata apertura dei siti archeologi il fine settimana nonostante la zona bianca.

In tanti avevano sperato, seppur con le dovute e necessarie norme di sicurezza per evitare la diffusione del Covid, di poter riprendere a respirare. Di fatto nel weekend i siti archeologici restano off-limits ma non senza contraddizioni. Lo spiegano bene i presidenti delle cooperative che nell'Alto Oristanese gestiscono il parco archeologico di Santa Cristina, quello di Losa e le antiche terme romane a Fordongianus.

"Pur non essendo d'accordo dobbiamo rispettare questa decisione. È una discriminazione per chi lavora tutta la settimana e potrebbe uscire nei weekend. E poi non è utile: le norme anti Covid le facciano anche durante la settimana e lo stesso accadrebbe il sabato e la domenica. Oltretutto non ha senso: nel weekend il bar e il negozio sono aperti mentre deve restare chiuso il parco archeologico all'area aperta. Riceviamo oltre 40 telefonate al giorno di persone che vogliono sapere se nel weekend è aperto, senza contare chi arriva direttamente ed è costretto ad andar via perché scopre che è chiuso", dice Massimo Muscas della Archeotur che gestisce Santa Cristina.

Non va meglio a Fordongianus per la coop Forum Traiani. "Non so le ragioni che hanno portato a questa scelta. In estate si lavorava con ingressi contentati e si poteva procedere allo stesso modo. Trovo sia un controsenso oltre che un danno. Oltretutto in questo periodo non c'è neanche un grande flusso di persone", dice la presidente Pina Vacca.

Stesso discorso per la Paleotur a Losa. Il presidente Dario Vinci afferma: "Per i siti archeologici questa situazione è catastrofica. Anche sabato siamo stati costretti a mandare via delle persone che avrebbero voluto visitare Losa".
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