Un sito misterioso e affascinante situato nel centro esatto della Sardegna.

Stiamo parlando di Biru’e Concas, complesso archeologico nel Comune di Sorgono, nel Mandrolisai, dove si trovano circa 200 menhir (grandi monoliti) risalenti all’età preistorica e precisamente a un periodo che gli archeologi collocano tra il Neolitico recente (4.300-4.000 a.C.) e l’Età del Rame (3.300-2.300 a.C.).

Un sito pressoché unico nell’area del Mediterraneo, che offre ancora tanti dilemmi da chiarire.

A cosa servivano esattamente i 200 blocchi di pietra, alcuni aniconici (senza una forma particolare), altri antropomorfi, alcuni grezzi, altri finemente lavorati, collocati nel terreno singolarmente, a coppie, a gruppi di tre oppure posti in circolo a gruppi di 20?

Le ipotesi sono molte. La principale vuole che i menhir fossero pietre sacre, forse simboli fallici per propiziare la fertilità.

Altri studi ipotizzano invece che si tratti di raffigurazioni di guerrieri, eroi o di antenati. 

Suggestioni arcane e quesiti che restano in sospeso, per uno dei luoghi più suggestivi ed evocativi dell’Isola, da scoprire e ri-scoprire.

L'ingresso del sito archeologico (Foto V.F.)
L'ingresso del sito archeologico (Foto V.F.)
L'ingresso del sito archeologico (Foto V.F.)

(Unioneonline/l.f.)

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