Dopo quella di Sarroch e Nora, per Sant'Efisio la terza notte - l'ultima del pellegrinaggio - è trascorsa nella parrocchiale di Pula. Dove era arrivato ieri sera dopo la giornata centrale della processione votiva, interamente trascorsa sui luoghi del martirio. Di primo mattino, dopo la Messa dell'alba, il corteo è ripartito alla volta di Cagliari ripercorrendo a ritroso - ma questa volta in una sola giornata e con brevissime soste - lo stesso percorso del viaggio d'andata.

Niente Messe solenni o profumate arramadure . Al rientro Sant'Efisio ha fretta. Perché c'è da arrivare a Cagliari, alla chiesa di Stampace, entro la mezzanotte per sciogliere il voto secolare e così adempiere alla promessa solennemente pronunciata 362 anni fa.

Lasciata Pula, i pellegrini dietro il cocchio di campagna sono passati a Villa San Pietro quindi - a mezza mattina - la fermata a Villa Atzori per uno spuntino a base di fave lesse cucinate in enormi pentoloni.

Intorno a mezzogiorno ancora l'abbraccio in una Sarroch in festa quindi il corteo riprende il cammino passando a Villa d'Orri per arrivare a Su Loi.

Infine dai Ballero a Giorgino si procede, con modalità inversa, al cambio dell'abbigliamento del Santo e del cocchio: carrozza di gala, abiti della festa, l'oro.

Tutto è pronto per un altro bagno di folla fra i cagliaritani che, in massa, aspettano lungo le strade del percorso. Fino a Stampace dove il voto sarà sciolto, ancora una volta.

Atrus annus, Deus bollara lo scambio augurale alla fine del rito. Ma sarà già notte. Per gli stampacini l'inizio di un nuovo Sant'Efisio.

Paolo Matta

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