Le associazioni e gli appassionati di archeologia vorrebbero delle risposte. Sono, infatti, numerosi i reperti trovati nei vari siti isilesi, ma solo di pochi si conosce qual è attualmente la loro dimora.

Qualcuno è a Sassari, qualcun altro a Nuoro, altri a Cagliari. Nessuno, però, è rimasto ad Isili. E il Club Unesco che opera nel territorio proprio per la salvaguardia dei siti archeologici vorrebbe venire a conoscenza del patrimonio che il territorio ha dato alla storia di questa zona.

Due i principali scavi effettuati nel Nuraghe Is Paras e in quello Asusa. Ma ormai anche qui i lavori sono fermi da tempo.

"Stiamo valutando la possibilità - ha detto il sindaco di Isili, Luca Pilia - di battere la strada dei finanziamenti da parte di privati".

Intanto nei giorni scorsi l'amministrazione ha provveduto alla pulizia dell'area intorno al nuraghe Asusa invasa dai rifiuti. Investire sull'archeologia sarebbe, secondo il Club Unesco, investire anche nell'economia del territorio.

"Non ha senso - dicono - pensare all'industria per il centro Sardegna quando abbiamo un patrimonio così ricco".

Solo ad Isili sono 48 i nuraghi, di cui 5 visitabili anche all'interno.
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