Dopo il restauro e la riapertura, tre nuove domus arricchiscono il percorso visitabile di Pompei: si tratta dell'edificio "Domus e Botteghe", la "Casa del Triclinio all'aperto" e la "Casa del Larario Fiorito", inaugurate stamani dal ministro dei Beni e le attività culturali Dario Franceschini.

"Pompei è il simbolo di una storia di riscatto e di rinascita resa possibile dal lavoro lungo e silenzioso di tutte professionalità dei beni culturali, che con il loro impegno contribuiscono ai risultati straordinari che sono sotto gli occhi di tutti", ha commentato il ministro.

L'edificio soprannominato "Domus e botteghe" rientra nella tipologia della casa-bottega: alla vendita erano adibiti gli ambienti fronte strada, mentre il settore propriamente residenziale era incentrato su una corte scoperta provvista di un triclinio in muratura e di uno spazio porticato, sul quale si aprono gli ambienti più nobili della domus. Gli interni sono decorati da pitture in stile pompeiano che, al momento dell'eruzione, erano oggetto di un parziale rifacimento, come testimonia la presenza di anfore piene di calce rinvenute durante lo scavo.

La "Casa del Triclinio all'aperto" è nata invece dalla fusione di più nuclei indipendenti, una modesta abitazione con un impianto planimetrico di cinque ambienti, tra cui un piccolo viridarium (giardino).

Agli angusti spazi abitativi si contrappone la vasta area a giardino oggi piantata a vigneto, così come doveva essere in origine, e nel verde è ubicato il grazioso triclinio (sala da pranzo) estivo che dà il nome alla casa, abbellito da due fontane a nicchia rivestite di mosaici in pasta vitrea, pomici e conchiglie. Un complesso che doveva costituire una sorta di osteria a giardino a uso dei frequentatori del vicino Anfiteatro.

Infine, la "Casa del Larario fiorito" è il risultato della fusione di due unità indipendenti che con ogni probabilità doveva avere una funzione commerciale o essere aperta al pubblico, come lascerebbe supporre la presenza di iscrizioni elettorali in uno degli ambienti interni. Qui sono conservate molte delle pitture parietali originali, tra le quali spicca la decorazione in stile pompeiano della grande sala affacciata sul giardino, con quadretti mitologici inseriti al centro di pannelli giallo ocra.

La costruzione prende il suo nome dal raffinato luogo destinato al culto domestico (larario) decorato con amorini in volo e fiori sparsi.

Un nuovo tassello nel recupero di uno dei siti archeologici più importanti d'Italia, come sottolinea il ministro Franceschini: "Quando ho cominciato il mio percorso da Ministro, Pompei nel mondo era simbolo di difficoltà, oggi è simbolo di un utilizzo efficiente dei finanziamenti europei. Qui vi è un continuo fiorire di iniziative e un aumento consistente delle presenze, è una bella storia italiana di cui dobbiamo tutti essere orgogliosi".

(Unioneonline/b.m.)
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