Ci sono tanti modi di dire con protagonista il naso: “prendere per il naso”, “rimanere con un palmo di naso”, “andare a naso”… Non dobbiamo stupirci: in fondo questo organo, con le sue ampie narici che paiono degli aspirapolvere, è bello evidente sui nostri volti, segno che deve svolgere certamente una funzione cruciale, cioè annusare. Eppure, l’olfatto è tra i sensi probabilmente il più negletto, tanto da essere considerato un retaggio della nostra vita ancestrale quando al pari degli altri animali fiutavamo l’aria alla ricerca di una preda oppure per essere avvertiti per tempo di un pericolo. Così Darwin poteva sostenere che “il senso dell’olfatto rende all’uomo solo lievissimo servigio” mentre Freud rincarava la dose scrivendo che “la diminuzione degli stimoli olfattivi sembra la conseguenza dell’alzarsi dell’uomo da terra, dell’assunzione dell’andatura eretta”.

Niente di più sbagliato come ci dimostra il vivace saggio “L’arte di vivere annusando” (Aboca Edizioni, 2022, pp. 268, anche e-book) scritto da Bill Hansson, scienziato dell’olfatto (come lui stesso si definisce) e direttore del dipartimento di Ecologia chimica del Max Planck Institute di Jena.

Con tantissimi esempi e curiosità Hansson ci mostra prima di tutto come tanta parte del mondo che ci circonda sia regolata dall’olfatto. Vi sono animali per i quali l’odorato è fondamentale per orientarsi nell’ambiente e comunicare. Le falene, i maiali e i cani sono famosi per il loro fine olfatto. In particolare, la falena maschio è in grado di seguire la scia di profumo della femmina, presente in una concentrazione quasi omeopatica, e di fatto è il miglior annusatore del mondo, con una sensibilità agli odori un milione di volte più accentuata della nostra. Il salmone, quando deve tornare nello stesso ramo del fiume in cui è nato per deporre le uova, usa l'olfatto per ritrovare la via di casa. I cani maschio sono bravi quanto le falene e altrettanto sensibili: per loro è molto più importante l'olfatto della vista, di fatto "vedono" sotto forma di odori, non di impressioni visive. Per molto tempo, per esempio, si è creduto gli uccelli non avessero il senso dell'olfatto, mentre oggi sappiamo che è l'esatto contrario: gli avvoltoi riescono a captare da lontanissimo l'odore delle particolari molecole emesse da un animale morto, mentre gli uccelli marini, come gli albatros, sono in grado di fiutare una presenza massiccia di plancton, che per loro significa abbondanza di pesce. Ma l’olfatto non è tipico solo del mondo animale ma anche delle piante, che possono annusare e inviarsi messaggi olfattivi tra loro o usare odori specifici per manipolare amici e nemici o cambiare la loro emissione di sostanze volatili quando vengono attaccate.

La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro

E l’essere umano come è messo a naso? Intanto, come racconta Bill Hansson nel libro, il nostro “peperone” o “peperoncino” (dipende dalle dimensioni) è un organo eccezionalmente sofisticato, che è capace di distinguere fino a un miliardo di miliardi di odori. Grazie all’olfatto – e ce ne siamo accorti in maniera drammatica col Covid che spesso ha colpito il senso dell’odorato – abbiamo una cognizione più complessa e completa del mondo. Gli odori, infatti, influiscono sulle nostre scelte alimentari, sociali, emotive e sessuali senza quasi che ce ne accorgiamo. Il naso ci aiuta a distinguere i cibi e se non sentiamo gli odori diventa impossibile distinguere a occhi chiusi i cibi, addirittura la senape dal ketchup. Con l’olfatto il neonato riconosce la propria madre e addirittura arriviamo a scegliere, come ben spiega Hansson, il nostro partner a naso. Esperimenti, infatti, hanno dimostrato che il nostro olfatto ha conservato la capacità ancestrale di riconoscere quelle persone dotate di sistema immunitario diverso e quindi più facilmente compatibile col nostro. In questo modo si può mettere al mondo una prole più forte e resistente alle malattie. L’olfatto, poi, è il senso che per primo viene a mancare per l’insorgere di malattie gravi come il morbo di Parkinson e l’Alzheimer.

Ma gli esempi dell’importanza del senso dell’odorato sono infiniti in un libro ricco, divertente, vivace e che, a naso, sembra fatto apposta per coinvolgerci tutti.

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