Un antico proverbio dice che “a tavola non si invecchia” e certamente il cibo rimane ancora oggi uno dei piaceri della vita. Ma quanto realmente ci interessiamo e sappiamo di ciò che mangiamo? Presi dalla frenesia della vita moderna dedichiamo sempre meno tempo e attenzione alla scelta del cibo. Deleghiamo la preparazione dei nostri pasti, accontentandoci di cibi “finiti”, pronti all’uso in busta e in vaschetta, da mettere subito sotto i denti o al massimo in microonde.

Pensiamoci: i nostri nonni, per prepararsi un bel sugo, andavano nell’orto oppure al massimo al mercato per prendere i pomodori. Avevano sempre un’idea precisa di quello che mangiavano. Oggi, nel nostro “corri corri”, subito puntiamo a un bel sugo pronto. Pazienza che presenti sull’etichetta una decina di ingredienti contro i tre o quattro abitualmente presenti nel sugo casalingo. Pazienza che tra le voci ci siano oscuri coloranti, conservanti, additivi e aromi più o meno naturali. Vuoi mettere la comodità!

Diciamolo, acquistare in maniera consapevole i prodotti destinati a finire nei nostri piatti oggi non è scontato. Ci viene però in aiuto “La spesa felice” (Sperling & Kupfer, 2023, pp. 272, anche e-book), agile vademecum sull’acquisto del cibo scritto dall’agronomo Daniele Paci.

Consapevole del fatto che prima delle ricette, degli chef e delle degustazioni, c’è una alimentazione sana e una spesa fatta con intelligenza, Paci ci conduce per mano alla scelta dei prodotti migliori, più adatti alle nostre esigenze e più naturali, imparando a leggere le etichette e la lista degli ingredienti, a riconoscere gli additivi meno buoni e a risparmiare senza sacrificare la qualità.

La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro

La spesa felice, infatti, è un manuale veramente semplice da consultare. Diviso in cinque grandi categorie – i cibi fondamentali, frutta e verdura, conserve, oli e grassi, salumi e latticini - dedica una scheda dettagliata a ciascuno degli alimenti che mettiamo più spesso nel carrello.

Ogni scheda si presenta di facile interpretazione e lettura. Paci, partendo dalla sua scelta, cioè da come riconoscere l'alimento con le qualità migliori, ci racconta i dettagli dei cibi, aggiunge curiosità e analizza i luoghi comuni, dà consigli di buona conservazione e sfata falsi miti. Per esempio, la sapevate che il sale e il bicarbonato non servono nell'ammollo dei legumi? Oppure che le olive nere sono quasi sempre un “falso alimentare”? E ancora: vi siete mai chiesti se tutti i tipi di sale sono uguali oppure è meglio sceglierne uno particolare da aggiungere ai nostri cibi?

Paci, inoltre, ci invita a non tralasciare un dato irrinunciabile: meglio puntare sul fresco e sulla materia prima da cucinare a casa, in semplicità. Gli alimenti industriali sono necessariamente sottoposti a mille trattamenti che li rendono certo igienici, al limite della sterilità, ma che contribuiscono a impoverirli dal punto di vista nutritivo e del sapore. Ergo nutrono poco, non saziano e hanno bisogno di essere “rivitalizzati”, aggiungendo coloranti, additivi e aromi che accontentino l’occhio, il palato e l’olfatto. Il risultato finale è un prodotto molto colorato e profumato, in cui spesso eccedono i grassi e i sali. Quindi: attenzione all’etichetta degli alimenti. Bisogna leggerla con attenzione, ricordandosi che gli ingredienti sono sempre ordinati per ordine di quantità. Se la prima voce di una tavoletta di cioccolato è lo zucchero e non il cacao, meglio lasciarla stare.

Usiamo allora con attenzione questo utile strumento per scoprire cosa mangiamo, scegliendo ingredienti sani: olio di oliva o di semi di girasole e non oli vegetali di palma oppure grassi idrogenati di scarsa qualità. Anche in questo campo la semplicità è arte: meno ingredienti ci sono e meno saranno i passaggi subiti dal cibo prima di giungere in tavola. Sarà più salutare perché più simile a come l’avremmo preparato noi: parola di Daniele Paci.

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