Un ritrovamento fatto da un giovanissimo studente, un bimbo che frequenta la quinta elementare a Usini, e che andrà ad arricchire il museo archeologico cittadino.

La curiosa scoperta è avvenuta durante una visita della classe in questione alla tomba 1 della necropoli a Domus de Janas di Santu Pedru, ad Alghero: la curiosità tipica dei ragazzi ha permesso di scoprire e recuperare il prezioso reperto, subito consegnato e portato al centro per la documentazione e la pulizia. Si tratta di un bellissimo pendente con foro all’estremità, del quale si sta ricostruendo il significato e la possibile datazione: un amuleto, oppure un pendente ricavato da un brassard (bracciale) di un arciere del III millennio a.C., oppure, ipotesi tutta da verificare, un peso all'interno di un sistema ponderale dell'età del bronzo. 

La presentazione del reperto (foto ufficio stampa)
La presentazione del reperto (foto ufficio stampa)
La presentazione del reperto (foto ufficio stampa)

L’archeologa Gabriella Gasperetti, in occasione della presentazione della scoperta alla soprintendenza di Sassari, ha annunciato come il ritrovamento sia destinato a portare nuove risorse economiche per le ricerche nella necropoli.

Alla presentazione del prezioso oggetto, accanto ai bimbi della scuola elementare di Usini, anche l’assessore alla Cultura del Comune di Alghero, Alessandro Cocco, e l'amministrazione comunale di Usini con l'assessore Rita Piras. "Abbiamo portato i saluti e i ringraziamenti della città al giovane e a tutti i suoi compagni di classe, tutti insieme protagonisti di questa splendida scoperta -  ha detto Alessandro Cocco - I nostri siti archeologici, che rappresentano le radici lontanissime della nostra identità, sono ancora vivi. Questo nuovo ritrovamento lo dimostra e ci ricorda quanto sia importante far appassionare i più piccoli alla storia e alla scoperta, anche quella più casuale. Presto il MUSA accoglierà il pendente litico nella sua collezione".

(Unioneonline/v.l.)

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