La cena delle anime, Maria Laura Berlinguer
L'autrice sassarese racconta una Sardegna colta e vivace, dell'Ottocento, in cui dare voce a un segreto a lungo celatoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
L'autrice sassarese racconta una Sardegna colta e vivace, dell'Ottocento, in cui dare voce a un segreto a lungo celato.
«Ma il tempo non tace mai. Sta a noi riscoprire come ascoltarlo.»
Questa storia scuote il tempo, che non tace mai, miscelando riti, leggende e segreti celati troppo a lungo.
Maria Laura Berlinguer è in libreria dal 2 settembre con La cena delle anime, per HarperCollins.
Con tocco delicato si volteggia in un doppio percorso temporale: 1899 e 2022, nei giorni antecedenti la notte di Ognissanti, dove le usanze più ancorate sopravvivono se, con coraggio, scelgono il dialogo con il presente.
Intreccio
A Padria tutto prende respiro: borgo poggiato su tre colli, dall'odore dolce della vegetazione.
Iride Dessì, torna alla casa di famiglia per un lutto e, dalle mura della dimora, ascolterà i misteri non svelati, dando vigore al passato e nuova linfa alla sua identità. In questo viaggio nel tempo, le tiene la mano, Tata, accogliente
e sapiente.
Le direttrici temporali si intersecano tra le pagine dei ricordi e, indietro, troviamo Mimì Oppes Dessì, mamma della bisnonna di Iride, poi, Elisabeth Hope, inglese, dalla spavalda modernità. La controparte antica di Tata, Maria
Tanda porta con sé antiche conoscenze e rimedi che tutto rivelano.
In un vortice di emozioni e tormenti, il romanzo narra di donne, di passione e resistenza, della morte come viaggio nel quale le anime dei cari continuano a esistere.
Sardegna
Un romanzo abbondante, in cui la Sardegna impersona la bellezza del mistero, come la prima donna del teatro in prosa. Colpisce la visione, distante dalla retorica di ruralità, di un'isola in fermento, nell'Ottocento, colta e curiosa, capace di confronto oltre confine. Una Sardegna che, senza indietreggiare, disquisisce di archeologia, scienza, moda e
parla di sapienza delle radici, che va ascoltata.
Ogni momento saliente è condiviso nelle cucine, dove le mani di ieri e di oggi si muovono svelte e, con i grembiuli impregnati di maestria, si portano in tavola impasti, cotture, lievitazioni per donare alla storia l'aroma
familiare di pani, zuppe fumanti, dolci tradizionali.
Connessione
I personaggi primari del romanzo sono donne caparbie che esprimono la potenza del legame femminile, puro, istantaneo, sensibile, che è salvifico. Gli uomini della storia sono travolti dalle sensazioni dirompenti nate dall'incontro con le
protagoniste: loro stessi vittime della gabbia del passato e la cui risalita o caduta è fragilità umana.
Le figure dell'opera si evolvono al ritmo dell'intreccio, contribuendo a renderlo denso di riflessioni che commuovono, perché sussurrate dalla voce spirituale della memoria, foglio dopo foglio, in attesa de Sa chena pro sos mortos.