Pochi alimenti e bevande hanno una storia antica e variegata come la birra. Millenni prima della nascita di Cristo i popoli della Mesopotamia e gli antichi Egizi la producevano già in grandi quantità. La birra era addirittura considerata un dono degli dei e un alimento indispensabile – dato l’apporto di calorie che forniva – soprattutto per le classi più povere. Poi questa bevanda bionda oppure scura è diventata simbolo della cultura alimentare della Germania, dell’Inghilterra e di tutti i Paesi nordici. Senza dimenticare poi le grandi tradizioni dei birrifici monastici…e anche le tante birre di casa nostra.

Oggi il mondo della birra vive un momento di grande fermento e mai vocabolo potrebbe essere più azzeccato, parlando di questa bevanda. Birrifici sono nati come funghi assieme a nuove etichette e locali dove degustare le birre più diverse. Per non parlare poi di chi si spinge a cimentarsi nella produzione casalinga, magari dopo aver consultato uno dei tanti manuali in commercio.

La copertina della guida
La copertina della guida
La copertina della guida

Se invece avete voglia di andare per birrifici, birrerie e degustare senza porre limiti alla vostra voglia di esplorare ecco la Guida alle birre d’Italia 2023 (Slow Food Editore 2022, pp. 704), curata da Luca Giaccone ed Eugenio Signoroni.  Prima di tutto il volume colpisce per i numeri: ben 456 sono i birrifici recensiti sparsi per tutta la Penisola, con la Sardegna molto ben rappresentata da 24 realtà produttive diffuse in tutto il territorio sardo. Le birre descritte sono 2346, una cifra che già da sola rende l’idea della vitalità e dell’inventiva del settore brassicolo italiano. Inoltre, una sezione della guida è dedicata ai produttori di fermentati di mela e di pera: sono 34 le aziende recensite e 86 i sidri elencati. In più il volume presenta una selezione di 700 locali dove birre e comprare birra artigianale. Insomma, ne abbiamo abbastanza per organizzare veri e propri tour un po’in tutta Italia alla scoperta dell’universo birra.

La Guida di Slow Food però non è un mero elenco di aziende ed etichette. Anche in questa edizione sono narrate le storie di birrai e birrifici, descritte le caratteristiche degli impianti produttivi e le birre più interessanti tra le migliaia prodotte nel nostro Paese. L’idea che si vuole trasmettere, infatti, è che dietro ogni etichetta vi è una storia, una tradizione, una cultura. Spesso un contatto diretto con il territorio e i suoi prodotti. Inoltre, la Guida 2023 punta, soprattutto, a raggiungere un pubblico sempre più ampio che coinvolga non solo gli esperti di settore, ma anche gli appassionati e i curiosi che muovono i primi passi nel riconoscere una birra di qualità. A completare il racconto di ogni birra, infatti, sono stati introdotti semplici e immediati descrittori, per rendere più facile e comprensibile la degustazione: si legge quindi di una birra dolce, facile da bere e maltata, o ancora amara, complessa, secca, fruttata, speziata, erbacea, floreale, tostata o luppolata. Una nuova modalità che permette la lettura e il conseguente apprezzamento della birra in un linguaggio alla portata di tutti, non riservato quindi agli addetti ai lavori. Non resta quindi che leggere e soprattutto…assaggiare!

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