Natale con il botto per il coro Maurizio Carta di Oristano che si è aggiudicato il primo posto alla "Biennale città di Ozieri, appuntamento annuale per i cori tradizionali sardi".

La corale Oristanese, diretta dal maestro Salvatore Saba, si è confrontata con altri 13 gruppi provenienti da tutta l'isola. Il coro Maurizio Carta si è imposto nella categoria più importante, quella dedicata al "canto tradizionale", ex equo con il coro di Meana Sardo, con l'inedito Bisos (sogni) composto dallo stesso maestro Saba su alcuni versi del poeta di Bortigali Gian Gavino Vasco.

La giuria della manifestazione era formata da quattordici esperti di altissimo livello tra accademici, direttori di cori ed etnomusicologi. Il coro oristanese ha presentato "Bisos" come brano inedito e "Deus ti Salvet Maria" come brano edito.

Il Coro di Oristano ha riscosso ampi successi oltre le mura ed ora si appresta ad organizzare la rassegna di cori sardi: Cantando a Carnevale, un appuntamento da non perdere e dove verrà presentata anche al pubblico oristanese la canzone vincitrice del premio Città di Ozieri.

Il brano "Bisos" descrive i sogni di ogni uomo da sempre: desiderio di pace, di bene, di sacro… "e tottu si ch'iscrarit in d'una lughe isparta e colorida - e tutto si schiarisce in una luce soffusa e colorata" e le preoccupazioni e i tormenti di ogni uomo, per la triste realtà di ogni giorno, "ma, cun dispiaghere, mi n'indischidan sas boghes de su mundu, chi turmentan custa mente - le voci del mondo, che tormentano questa mente e non danno quiete al mio cuore".

Questa riflessione personale e intima del poeta va poi a spaziare nella realtà del mondo contemporaneo e nelle problematiche odierne: "trumas de zente bio, a manu tenta, cun sa pedd' 'e colores differentes, currinde subra s'erba, chi cuntenta bantzigat in su padru illacanadu - schiere di gente vedo, tenendosi per mano, con la pelle di diverso colore, correndo sull'erba, che contenta ondeggia nel prato sconfinato".

E si apre a un grido di speranza: "in donz'ala 'e sa terra, o bisos mios, bos dia cherrer bier abberados, po m'infunder in s'abba de sos rios sos nuscos respirande in sas aeras de cussos logos de paghe mudados, sutta de lughes craras e sintzeras - in ogni parte della terra, o sogni miei, vorrei vedervi avverati, per bagnarmi nell'acqua dei ruscelli, respirando i profumi nei cieli di quei posti ornati di pace, sotto luci chiare e sincere".
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