Nuova performance per l'artista sardo Nicola Mette. Dopo “Novichok” di fronte alla Tomba dei Giganti di Imbertighe a Borore, durante la quale, vestito da soldato, ha bruciato la bandiera russa, l’artista prosegue con la sua indagine sulla cruda realtà della guerra.

Ora mette in scena “PETRIFICADAS EMOZIÒNES – HOMINES CONTRA HOMINES”: uno sguardo provocatorio sulle persistenti violenze nel mondo contemporaneo, una performance/azione che esplora la brutalità della guerra e commemora le vittime dei conflitti passati e presenti. 

Al centro una bambola riempita di sangue che viene distrutta con una mazza: «Uno sguardo crudo – spiega Mette – sulla brutalità della guerra e che rappresenta le sofferenze umane viste attraverso un’oggettivazione emotiva». Indossando l’uniforme militare durante la performance, Mette «simboleggia l’anonimato delle forze armate coinvolte nei conflitti. Questo richiama l’attenzione sulla deindividuazione e disumanizzazione degli individui all’interno delle strutture militari. La scelta di indossare l’uniforme accentua la distanza emotiva e l’impersonalità legate alla guerra».

Nicola Mette si ispira a una lunga tradizione di artisti che hanno usato l’arte per affrontare gli orrori della guerra. Come Pablo Picasso, con il suo quadro “Guernica”, che ha catturato gli orrori della guerra civile spagnola. 

La performance pone una luce acuta sulle sofferenze inflitte dai conflitti in Ucraina, a Gaza e da tutte le guerre. Un invito a riflettere seriamente sulla violenza perpetuata dall’uomo contro l’uomo in tutte le sue forme. Un messaggio di pace.

(Unioneonline/D)

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