New York è la città simbolo del XX secolo. Moderna, frenetica, multietnica e tecnologica è probabilmente il luogo che più di ogni altro si ha l’impressione di avere visitato anche senza aver avuto la possibilità di vederla dal vivo. Times Square, la Statua della Libertà, Wall Street, il Bronx, quelle che un tempo erano le Torri Gemelle, Central Park: basta chiudere gli occhi per avere questi luoghi di fronte a sé.

New York è quindi parte del nostro immaginario collettivo, un immaginario che si è formato soprattutto grazie al cinema che da oltre un secolo ha scelto la Grande Mela come set privilegiato. La prima pellicola ambientata a New York, infatti, è addirittura del 1896, per poi essere seguita da centinaia di film. Da Martin Scorsese a Oliver Stone a Spike Lee, alcuni dei più grandi registi di tutti i tempi hanno scelto la città come location dei loro capolavori, poi diventati rappresentazioni iconiche della vita nella metropoli per eccellenza.

Jason Bailey, nel suo “Fun City Cinema” (Jimenez Edizioni, pp. 352) ha selezionato alcuni dei più conosciuti film realizzati a New York dagli anni Venti del Novecento a oggi, mostrando come potessero essere ambientati solo lì e non altrove, e al tempo stesso svelando quali immagini di New York offrono, quali atmosfere, quali realtà.

La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro

Ne è nato un libro evocativo ed emozionante, dotato di un ricco apparato fotografico (fotografie d’epoca della città, fotogrammi e dietro le quinte), completato da interviste esclusive ad attori e registi. Un libro nel quale Bailey racconta la storia e l'evoluzione della società, della politica e dell'assetto urbano della città di New York attraverso i film che sono stati girati nella Grande Mela negli ultimi cent’anni.

Il volume, infatti, è suddiviso in decenni e per ciascuno l’autore ha approfondito una pietra miliare del cinema di quel periodo: Il cantante di jazz (1927), King Kong (1933), La città nuda (1948), Piombo rovente (1957), Un uomo da marciapiede (1969), Taxi Driver (1976), Wall Street (1987), Kids (1995), La 25a ora (2002) e Frances Ha (2012).

L'autore Jason Bailey (foto concessa)
L'autore Jason Bailey (foto concessa)
L'autore Jason Bailey (foto concessa)

Queste pellicole sono così il punto di partenza per ampliare il discorso ai tanti altri film ambientati a New York e per raccontare la storia di una città in perenne cambiamento. Una storia che mostra come questi classici – e i loro registi – si siano ispirati allo splendore e all’audacia di New York, trasformandosi in “involontari documentari” delle mode e degli stati d’animo della città, della sua nascita come metropoli, della sua decadenza nella seconda metà del Novecento fino alla resurrezione degli ultimi decenni.

E se alla fine del libro vi verrà una voglia matta di prendere un aereo per ritrovarvi nella Grande Mela, non stupitevi. È il minimo dopo aver letto "Fun City Cinema”.

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