“Corri ragazzo laggiù, vola tra lampi di blu, corri in aiuto di tutta la gente dell'umanità”.

Chi era bambino negli anni Ottanta ha già riconosciuto l’incipit della sigla uno dei più celebri cartoni animati giapponesi trasmessi dalla tv italiana: “Jeeg robot d’acciaio”, capolavoro anime creato dal genio di Go Nagai. 

Una sigla che contribuì al successo delle avventure di Hiroshi Shiba, il giovane protagonista della serie chiamato a pilotare un super-robot realizzato per difendere la terra dai minacciosi guerrieri Haniwa, i cattivoni di turno. 

Secondo una leggenda metropolitana assai diffusa fino in tempi recenti, a cantarla era nientemeno che Piero Pelù, ex frontman dei Litfiba.

In realtà, la voce era quella di un musicista sardo: Roberto Fogu, in arte Fogus. 

Classe 1936, famiglia originaria di Sassari, ma residente a Roma, Fogu, morto nel 1995, era un valente pianista, che si esibiva nei locali della Capitale, tra cui l’Elefante Bianco. Al contempo, collaborava con la Rai per colonne sonore e sigle e negli anni Settanta curò anche le musiche del film “Prostituzione” di Rino Silvestro. 

Oltre a “Jeeg robot d'acciaio” interpretò anche la sigla di un altro cartone animato cult degli anni Settanta-Ottanta, “Ryu – Il ragazzo delle caverne”.

Ma come nacque la leggenda metropolitana della sigla cantata da Piero Pelù? Semplice: il cantante della band Edipo e il suo complesso, fondata a Prato a fine anni Ottanta, la interpretò nell’album “Pura lana” (1990) imitando l’inconfondibile stile del cantante fiorentino. E così si diffuse la convinzione che dietro al brano – quasi in incognito - ci fosse proprio il leader dei Litfiba.

Invece, la versione originale (anche se una seconda versione venne poi registrata dal gruppo Superobots) era proprio di Fogus, di cui lo stesso Pelù, cui toccò smentire più volte di essere il “papà” della sigla, ebbe a dire: «Voglio girare un film su di lui, con quel suo timbro dannatamente soul e una vita tutta da raccontare...».

Curiosità nella curiosità: in omaggio alla leggenda, nel 2008 Piero Pelù ha voluto eseguire davvero una sua versione di “Jeeg robot d'acciaio”, contenuta nell'album solista “Fenomeni”.

(Unioneonline/l.f.)

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