La fatica che per magia diventa sollievo. Anche questo è San Salvatore, il santo dei cabraresi, che ancora una volta verrà trasportato di corsa e in spalla da 900 curridoris scalzi, dalla Pieve di Santa Maria, a Cabras, al villaggio campestre di San Salvatore in festa ormai da giorni.

Domani all'alba si rinnova l'antico rito della Corsa degli Scalzi, tra le strade sterrate che dividono i campi del Sinis, in tutto otto chilometri. Un esercito umano con indosso "S'abidu", inamidato dalle donne di famiglia per il grande giorno, avrà il compito di trasportare il Santo al villaggio campestre dove rimarrà sino a domenica sera quando verrà ripercorso il tragitto inverso.

La giornata di fede domani inizia alle 6.30 con la messa, nella chiesa di Santa Maria. Il parroco di Cabras Don Bruno Zucca benedice gli Scalzi che invadono le navate di bianco. Dopo la liturgia, in processione e in silenzio, is curridoris raggiungono via Tharros dove c'è l'ultimo atto prima della corsa: la portantina con dentro il Santo viene coperta, poi la parola passa ad un corridore anziano del paese che grida: "Currei in nomin'e Deus". Ecco che gli scalzi si lasciano alle spalle il paese lagunare. Il rito a quel punto è iniziato.

Il loro arrivo al villaggio è previsto alle 8.30.
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