Addio a Cormac McCarthy, l'autore di “Non è un paese per vecchi”
Aveva 89 anni, fra i più grandi della letteratura UsaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il grande scrittore americano Cormac McCarthy è morto ieri a 89 anni nella sua casa di Santa Fe, in New Mexico. Lo ha annunciato la casa editrice Knopf.
Tra le sue opere più famose “Cavalli Selvaggi”, il post-apocalittico "La Strada” per cui vinse il Pulitzer e “Non è un paese per vecchi”, adattato dai fratelli Coen in un film con Tommy Lee Jones, Javier Bardem e Josh Brolin, premiato agli Academy Awards.
In Italia McCarthy era pubblicato da Einaudi.
Le prime opere dello scrittore erano ambientate negli Appalachi nello stile di William Faulkner, e non è un caso che l'editor dei primi cinque libri di McCarthy a Random House, Albert Erskine, fosse stato anche il curatore di “The Reveirs”, l'ultimo romanzo del premio Nobel.
L'anno scorso, sfidando l'età, l'autore della Trilogia della Frontiera era tornato a scrivere dopo una lunga pausa: "Il Passeggero” e “Stella Maris”, usciti negli Usa a due mesi di distanza, erano due romanzi dalla trama intrecciata che si distaccava tematicamente e stilisticamente dall'opera precedente dello scrittore per raccontare la storia dell'amore ossessivo di Bobby e Alicia Western, due fratelli tormentati dalla legacy del padre, un fisico che aveva contribuito a realizzare la bomba atomica.
La maggior parte dei libri di McCarthy, di cui recentemente si era parlato come in odore di Nobel, erano ambientati nel Sud e nel Sud Ovest degli Stati Uniti. Molti sono stati adattati da Hollywood: oltre a "Non è un paese per vecchi”, “La Strada” è stato portato al cinema da John Hillcoat con Viggo Mortensen e Kodi Smit-McPhee mentre “Cavalli Selvaggi” - il suo primo bestseller - da Billy Bob Thornton con Matt Damon e Penélope Cruz (in Italia è uscito col titolo Passione Ribelle).
Attivo nella comunità di Santa Fe, lo scrittore non frequentava il mondo letterario e mondano e in questo senso è stato definito uno degli "invisibili” della letteratura Usa assieme a J. D. Salinger e Thomas Pynchon.
Il critico Harold Bloom lo teneva in altissima stima: a suo avviso McCarthy faceva parte dei "magnifici quattro” della narrativa contemporanea a stelle e strisce accanto a Pynchon, Don DeLillo e Philip Roth.
L'uscita dei due romanzi l'anno scorso aveva chiuso un lungo periodo di silenzio da parte dello scrittore, i cui 10 libri precedenti erano usciti con regolarità a partire dal primo, "Il Guardiano del Frutteto", pubblicato nel 1965.
Nell'interregno degli ultimi anni McCarthy si era invece limitato alla sceneggiatura di The Counselor di Ridley Scott del 2013.
(Unioneonline/v.l.)