Dio, la musica e Sassari. Padre Giuseppe Magrino, frate francescano di origini lucane, si è trasferito nel capoluogo turritano da due mesi dopo una vita all’insegna del pentagramma.

“Non sono qui per insegnare – dice lui dal convento di Santa Maria di Betlem dove risiede - ma per imparare”. Direttore della Cappella Musicale della Basilica Papale di San Francesco in Assisi, il 66enne uomo di chiesa è un prolifico compositore, autore tra l’altro di due opere dedicate ad altrettanti papi: Giovanni Paolo II, nel 2000, con l’antifona “Tu sei Pietro” e “A te o Francesco” scritta nel 2013 per Papa Bergoglio.

Tra i suoi lavori anche una “Salomè” dal taglio impressionista messa in scena da Dario Argento, il re dell’horror: “È un uomo di fede – spiega magrino su Argento – molto sensibile. Prima dell’esecuzione mi chiedeva di dire una preghiera insieme”. Ma non è l’unica personalità di spicco che ha incontrato nel mondo dell’arte: “Ho collaborato con Ennio Morricone, preparando l’orchestra della Rai chiamata ad Assisi per eseguire le sue composizioni, e con Riccardo Muti”.

Al maestro napoletano si lega un aneddoto sulla sua nomea di persona difficile: “Un giorno mi disse: ‘Le sembra che sia tanto insopportabile?’”. In tutti questi big padre Giuseppe riscontra un tratto comune: “La semplicità. L’ho vista presente in tante persone di genio”.

L’ultimo pensiero va alla città e all’Isola che lo ospita: “In Sardegna siete pieni di bellezza e arte così come di tradizioni che consolidano la vostra identità. Per questo dico che sono venuto a imparare qualcosa in più”.   

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