Bambole, aeroplani, cavalli a dondolo, macchine e trenini. Giocattoli sardi ma anche provenienti da tutti i continenti, dall’Africa al Giappone, dagli Stati Uniti all’Europa.

Oltre 300 pezzi originali e inediti dedicati al mondo dei giocattoli, come riflesso delle trasformazioni della società tra Ottocento e Novecento. Si tratta della mostra “Ludica - Il giocattolo come simbolo del cambiamento tra due secoli”, che è stata resa visitabile da ieri e lo sarà fino al 4 giugno al Palazzo di Città, a Cagliari. 

L’esposizione è stata presentata ieri dall’assessora comunale alla Cultura Maria Dolores Picciau, che ha organizzato l’evento assieme all’Associazione Domina. 

Tredici aree tematiche che vanno dai giocattoli fai da te a prodotti più sofisticati, dai documenti, agli antichi libri e alle riviste per l’infanzia. Si continua con la  collezione di giogus antigus, autocostruiti dai bambini, messi a disposizione dal polo museale Sa Corona Arrubia, e si arriva a toccare i mondi nuovi, quelli della Disney e della Marvel, con Topolino, Big Jim e l’Uomo Ragno. Si conclude con il mondo delle bambole artistiche, firmate da alcuni straordinari artisti come Edina Altara, Eugenio Tavolara e Albina Coroneo, e  bambole con costumi sardi. 

Gli oggetti provengono da alcune collezioni private, tra le quali quella di Antonella Fontana e del suo Piccolo museo della bambola, scrigno preziosissimo nel cuore del capoluogo, quelle di Beppe Deplano e di Rossella Piras, e la raccolta del museo di sa Corona Arrubia. «Sono grata ai collezionisti che hanno fatto un così importante dono alla comunità e alla città, mettendo a disposizione dei manufatti unici che hanno creato una raccolta preziosissima – spiega l’assessora Picciau – La mostra non è altro che un pretesto per mostrare come nei secoli la società sia cambiata sotto il profilo politico, culturale, sociale e estetico, anche attraverso l’uso del giocattolo».

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