Una installazione permanente, un "muro" artistico per affermare che l'arte non conosce barriere, arriva a Budoni in memoria di Khaled Al Asaad, archeologo e scrittore siriano che proprio "facendo muro" in difesa del patrimonio artistico del suo paese ha sacrificato la propria vita.

L'iniziativa, realizzata per le cure di Aldo Manzanares e in adesione alla 13ma giornata nazionale dell'arte contemporanea indetta da AMACI, (Associazione Musei Arte contemporanea italiana), verrà inaugurata sabato 14 ottobre (via Antonio Giagheddu 9, alle 11.30).

A concepire l'opera "muraria" è Gigi Musa, professore di discipline plastiche al liceo artistico di Olbia e artista iglesiente la cui cifra stilistica è nell'assemblaggio di piccoli frammenti del quotidiano. A realizzarla in concorso con lui anche l'artista tempiese Andrea Chessa e, con le loro pietre dipinte, una cinquantina di artisti.

L'operazione, coerente con lo spirito corale del progetto di "mettere insieme" anziché dividere, risulta esteticamente tranquilla, lontana da pretese di spettacolarità.

"Che gli uomini erigano muri non è mai un buon segno – ricorda Giuseppe Salerno nella presentazione dell'iniziativa - Quando a difesa della proprietà privata, del territorio, della cultura, dello stato si tracciano confini e si tirano su steccati, a vincere è la paura dell'altro, di ciò che non si conosce e che si considera una minaccia. Un muro è sempre una frattura nel continuum che è il carattere fondante dell'esistenza. Oggi, che soffiano venti xenofobi e nazionalistici, ancor più ci appare lontano quel tempo in cui assistemmo con speranza al Muro di Berlino che collassava sotto il fischio di quei fax che, forieri di un mondo più ristretto, sembravano aver vanificato ogni umano tentativo di creare barriere quando la globalizzazione non aveva ancora palesato il suo volto peggiore".

(Redazione Online/v.l.)
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