Con riferimento allo studio recentemente effettuato in Francia e in cui si riportano segni di "stato di coscienza" in un paziente in stato vegetativo da 15 anni a seguito della stimolazione del nervo vago, pubblichiamo oggi una lettera della dottoressa Angela Sirigu, a capo del team che ha realizzato lo studio, in risposta ad un commento sul tema inviato al nostro quotidiano dal neurologo Francesco Marrosu e in cui si parlava di "false illusioni".

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"Gentile redazione,

in una lettera indirizzata al vostro giornale il professor Francesco Marrosu rimette in questione i dati scientifici che il nostro gruppo di ricerca ha pubblicato sulla rivista "Current Biology" il 23 settembre scorso. Nel nostro studio riportiamo l'emergere di segni di coscienza in un paziente in uno stato vegetativo da 15 anni grazie alla stimolazione del nervo vago. I nostri risultati che sono stati valutati da scienziati indipendenti come è solito procedere in una pubblicazione scientifica, mostrano inoltre una reattivazione e connettività cerebrale statisticamente aumentata fra prima e dopo stimolazione. Pertanto le aree cerebrali riattivate attraverso l'analisi del segnale Pet-scan et EEG sono conosciute nel campo delle neuroscienze come importanti per mantenere uno stato di coscienza ottimale.

Le accuse del professor Marrosu sono gravi e suonano come calunnie pesanti. Il nostro studio è stato effettuato nel piu grande rigore scientifico come richiesto da riviste come "Current Biology". I cambiamenti osservati nel paziente dopo la stimolazione concernente le capacità di comunicazione sono documentati in video che percorrono le differenti sessioni nell'arco di 9 mesi di esami fra gennaio e settembre 2016.

Nel nostro articolo nella sezione "Supplementary Material" discutiamo in dettaglio i metodi e le analisi effettuate oltre ai vantaggi e problemi legati a un caso singolo (sezione "advantages and pitfalls"). Il nostro è un lavoro scientifico basato su ipotesi solide che ha esplorato il meccanismo neurofisiologico operato dal nervo vago e le eventuali potenzialità cliniche. Il Prof. Marrosu dichiara al vostro giornale che la cosiddetta "consorteria scientifica europea" ha rilevato dati "inconsistenti", "errori metodologici" e "caso mal studiato". Non sapevo che esistesse una "consorteria scientifica europea" che suona più a connotazione massonica che scientifica!

Ciò che posso comunque affermare è che i nostri risultati sono stati accolti con entusiasmo e considerati come una nuova e eccitante avenue di ricerca da parte di scienziati europei (vedi per esempio i commenti di Steve Laureys, Università di Liege, Belgium o quelli di Lionel Naccache, Ospedale della Salpetriere, Parigi) e americani (vedi i commenti di Nicolas Schiff, Cornell University, NY, USA) che lavorano nel campo del coma. Devo aggiungere che mi rattrista sentire dire al Prof Marrosu che lo stato vegetativo è irreversibile. Prima di tutto perché i nostri dati suggeriscono esattamente il contrario e secondo perché ignora decenni di esperienze nell'animale e nell'uomo in cui si dimostra la grande plasticità de nostro cervello. Per di più il Prof Marrosu stesso ha partecipato ad una ricerca fatta all'università di Cagliari sull'animale in cui si è mostrato che la stimolazione del vago induce dei fenomeni di plasticità (neurogenesi) nell'ippocampo.

Devo precisare che non vogliamo dare alle famiglie dei pazienti in stato vegetativo delle "false speranze". Bisogna certamente essere cauti e come ho già più volte dichiarato ci vogliono altri studi su un più grande campione e effettuati su differenti centri di ricerca e centri clinici. Il nostro studio è solo l'inizio e i prossimi risultati ci confermeranno come e in che tipo di paziente il recupero è possibile.

Purtroppo il professor Marrosu non potrà partecipare a queste ricerche perché so che andrà presto in pensione. Il vantaggio è che avrà più tempo per riflettere e ragionare sui dati scientifici prima di farsi invadere dall'emozione".

Angela Sirigu

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La lettera del professor Marrosu:

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L'articolo:

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