Pubblichiamo oggi la riflessione del professor Francesco Marrosu, neurologo, circa lo studio realizzato in Francia dal team della dottoressa Angela Sirigu e che, a suo avviso, alimenta false speranze.

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Gentile redazione,

qual è la cifra di responsabilità dei medici e delle agenzie dei media nell'alimentare false speranze? Il vostro servizio sull'affabulazione che esista una tecnica che "riattiva la coscienza" e che "funziona dopo anni di coma vegetativo" è, non certo per colpa del giornalista che ha riportato quanto riferito, falsa. Lo stato vegetativo è irreversibile per il semplice fatto che in questo caso nel cervello si alternano aree vitali con altre pesantemente ed irreversibilmente danneggiate che quindi rendono vana la caratteristica principale del cervello: interconnettere afferenze sensori-motorie, mnesiche, visive ed altro attraverso sistemi intra ed intercorticali in modo originale e variato, quasi jazzistico, se dovessi azzardarmi in un paragone comprensibile. Del resto la consorteria scientifica europea ha rigettato il peso scientifico del lavoro su menzionato (errori metodologici, risultati inconsistenti, caso mal studiato) ed il paziente in realtà è morto a giugno! Ma questa delle speranze assurde sembra una costante del genere umano. Il grande Eschilo nel suo "Prometeo incatenato", in una parte poco nota della tragedia dove il Coro (che incarna le inquietudini del Popolo) interroga l'Eroe dell'Umanità, chiede a Prometeo cosa altro ha dato agli uomini oltre la techne (il fuoco, nel caso specifico). La risposta rimbomberà nei secoli: "ho dato loro false speranze".

Francesco Marrosu - Neurologo

L'articolo:

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