«Cagliari, i “gendarmi” scacciano dal Largo la donna che intaglia libri: è la città che vogliamo?»
La segnalazione: «Lei italiana che ha provato in tutti i modi ad avere un’autorizzazione, per altri che contribuiscono al degrado non viene usato lo steso pugno duro: perché?»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Cara Unione,
diceva De André: "ed arrivarono quattro gendarmi".
Stavolta però a scacciare una donna che stava seduta sulla sua seggiolina a creare delle piccole sculture sui vecchi libri. Una Artista di strada, come si vedono tanti giovani che "vendono" la loro musica e voce con un piccolo amplificatore.
Chi passeggia sul Largo l'avrà sicuramente vista esporre qualche creazione sul muretto del Ministero dei Beni Culturali accanto alla chiesa di Sant'Agostino.
Se vi fermate a parlarci vi dirà che ha indagato, chiamato, richiesto più volte un piccolo foglio ai vari assessori comunali per esporre e cercare di ricavare qualche soldo dalle sue mani e vi strapperà un sorriso. Purtroppo nessuno fa nulla oltre a mandare Gendarmi. Eppure non li mandano per la gente che degrada Cagliari da Piazza del Carmine passando per Via Sassari e su fino alle scalette di Sant'Anna e per tutta la Marina. Al Comune interessa solo tenere pulito il Corso Tavolinabile che, per carità, ben venga visto che da lavoro ad una città morente.
Se la Signora in questione degradasse quel piccolo angolo di Largo, come fanno tante altre figure che stanno a elemosinare le sarebbe concesso di farlo e i Gendarmi non avrebbero da ridire.
Il vero reato della Signora è di essere italiana e di non volere elemosinare, infatti pochi metri più su c'è in altra donna che cerca di vendere qualcosa sul suo telo coi suoi bambini e un uomo che bivacca notte e giorno e i Gendarmi...li hanno ignorati volutamente .
Perché a tutte le altre nazionalità è concesso fare e stare per strada senza permessi comunali.
Un italiano non può cercare di sbarcare il lunario, un italiano verrà sempre allontanato anche se crea qualcosa di bello, anche se da decoro in una zona altrimenti indecorosa. Chi ha avuto modo di passare per quel pezzetto di Largo Carlo Felice lo avrà visto, il muretto pulito con qualche pezzetto di stoffa ricamato. La gente si ferma, guarda, sorride, si incuriosisce, questo è quello che dovrebbe offrire Cagliari, invece è più decoroso vendere calamite fatte in Cina e lasciare la città a chiunque, purché non italiano.
Le domande per il Signor Sindaco che mai risponderà.
È questa la Città che vogliamo? Non è meglio concedere un angolo a chi crea qualcosa?
Andrea Manca (Casteddaiu)
***
Potete inviare le vostre lettere, segnalazioni e contenuti multimediali a redazioneweb@unionesarda.it specificando il vostro nome e cognome e un riferimento telefonico. Nell'oggetto dell'email chiediamo di inserire la dicitura #CaraUnione.
(La redazione si limita a dar voce ai cittadini che esprimono opinioni, denunciano disservizi o anomalie e non necessariamente ne condivide il contenuto)