"Cara Unione,

sono la figlia di una paziente attualmente ricoverata nella RSA San Nicola di Sassari. Vi prego di pubblicare la mia lettera, già trasmessa via pec alle autorità competenti alle quali rivolgo un disperato appello affinché il personale sanitario e gli stessi pazienti siano maggiormente tutelati contro l'ulteriore diffusione del Covid-19.

"Mi chiamo Stefania, sono la figlia di Margherita, una dei 120 pazienti ospiti della RSA San Nicola di Sassari. Scrivo questa lettera mossa principalmente dalla preoccupazione e dall’angoscia, ma soprattutto dalla determinazione di fare qualsiasi cosa possa essere utile in questo momento di enorme crisi, sanitaria e sociale, per dar voce a chi trova difficoltà nel comprendere cosa stia succedendo, e non ha comunque la possibilità di parlare, né di far valere i propri diritti.

Le notizie arrivano e si sovrappongono, aumentando la sensazione di impotenza, già fortemente provata da tutti noi. Utilizzo questo canale per lanciare una richiesta di sostegno ai familiari dei pazienti presenti in tutte le strutture destinate agli anziani non autosufficienti, affinché le nostre voci possano unirsi, e insieme si dirigano verso un unico disperato appello alle Autorità competenti.

Unendomi alla richiesta del 19 cm., inoltrata dalla CGIL Funzione Pubblica Sassari, e a tutte le richieste finora avanzate a questo scopo, mi rivolgo al Prefetto della Provincia di Sassari, all'Assessore Regionale alla Sanità, al Commissario Straordinario della Provincia di Sassari, all'ATS/ASL di Sassari, all'AOU di Sassari, ai Sindaci dei Comuni di Sassari, Alghero e Porto, Torres e, per conoscenza, a tutti gli organi di stampa, chiedendo, a nome mio, di mia mamma e di tutti i pazienti (e familiari) delle comunità integrate e RSA direttamente coinvolte nell'emergenza COVID-19:

- L’obbligo di estensione della copertura tampone Covid-19 per tutto il personale sanitario del sistema sanitario regionale anche quello asintomatico;

- Il rafforzamento dei laboratori preposti per le analisi tramite l'aumento degli stessi e l'individuazione di laboratori ad hoc per attuare lo screening degli operatori sanitari anche attraverso l'attivazione di convenzioni con laboratori privati;

- Ulteriori dotazioni di DPI per tutto il sistema sanitario regionale.

Sappiamo già che somministrare i tamponi con le modalità finora attuate, nelle RSA e in generale in tutte le strutture a supporto della non autosufficienza, risulterà tristemente inefficace, ma abbiamo la possibilità di produrre i reagenti necessari per aumentare il numero dei tamponi.

Esiste un quantitativo di reagenti già disponibile presso alcuni dei laboratori privati della provincia di Sassari, e non solo, che permetterebbe di somministrare subito il test a tappeto.

Seguendo il modello di Vo’ Euganeo, questo permetterebbe di arginare la diffusione di Covid-19, soprattutto in strutture con pazienti ad altissimo rischio di contagio, come la RSA San Nicola. Ci dicono che ciò non accade perché mancano le autorizzazioni della RAS. AGITE SUBITO! Bisogna evitare che il virus si propaghi negli ambienti che, per primi, dovrebbero essere i baluardi della Sanità e Igiene Pubblica.

Bisogna evitare che il virus contagi gli operatori sanitari e, in generale, tutte le persone operanti nel Sistema Sanitario Regionale, già stremati dalla difficilissima gestione della pandemia in corso. Bisogna assolutamente evitare che il virus arrivi ai nostri cari, alle centinaia di persone ricoverate nelle RSA e nelle comunità integrate.

La nostra è una nuova surreale tragedia, che si impone e aggiunge a quella che normalmente siamo destinati a vivere".

Vi ringrazio e colgo l'occasione per ringraziare con tutto il mio cuore il personale TUTTO della RSA San Nicola di Sassari, a loro e a tutti gli operatori sanitari va la mia più grande stima e il mio più sentito GRAZIE.

Con la speranza che alla fine, davvero, tutto andrà bene".

Stefania

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