Tra le tante leggende sarde ambientate nei luoghi più suggestivi e paesaggisticamente spettacolari dell’Isola non poteva mancarne una che ha come teatro la gola di Su Gorropu.

Stiamo parlando del canyon più grande d’Italia, un vero e propri capolavoro della natura che che segna il confine tra il territorio barbaricino di Orgosolo e quello ogliastrino di Urzulei.

La gola di Su Gorropu, il regno dei Druillios – La gola di Su Gorropu – così raccontano alcuni racconti popolari sardi – è il regno di alcune creature malvagie, inquietanti e fameliche che lì si nascondono in attesa delle loro prede, siano esse uomini, donne oppure animali: Sos Drullios.

Spiriti malvagi e saccheggiatori – Secondo la leggenda, Sos Drullios sbucano fuori dal canyon nelle notti di tempesta, pronte ad aggredire tutti gli esseri umani e le bestie che trovano, per poi trascinarle nel loro impervio e profondo regno di pietra. In quelle stesse notti si dedicano anche alla razzia e al saccheggio. Ma non sono gli unici spiriti malvagi a risiedere nella gola di Su Gorropu. Il canyon sardo – narrano altre leggende – dà anche riparo a Sa Tentassione, ovvero il Diavolo. Per questo, si racconta, a Su Gorropu nei tempi antichi si recavano coloro i quali desideravano stringere patti con il demonio, concedendogli la propria anima in cambio di beni e ricchezze terreno, salvo poi pentirsi di averlo fatto al punto da togliersi la vita gettandosi proprio nelle profondità della gola. 

(Unioneonline)

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