"Non ci sono le condizioni per riprendere i campionati e le società dilettantistiche non sono in grado di poter garantire protocolli Covid adeguati alla situazione. Meglio azzerare tutto e ripartire dalla prossima stagione, augurandoci che sia tutto finito". Non usa tanti giri di parole Massimo Azzena, 42 anni, imprenditore e presidente del Porto Cervo calcio, compagine che milita da matricola nel campionato di Promozione girone B."Non penso - aggiunge - che ripartire, al di là delle formule che si adotteranno, sia la soluzione migliore. Che farebbero le società colpite eventualmente da nuovi casi di Covid? Ancora una volta fermarsi e falsare tutto? No, non mi pare il caso, ora sono ben altre le priorità. Senza per questo fare polemica con la Federazione - conclude - che ha fatto il suo dovere e si è trovata di fronte ad una situazione ingestibile". Gli fa eco il tecnico della compagine Giuseppe Spano, 42 anni di Olbia."A mio avviso - spiega - non si doveva nemmeno partire con i campionati. Noi per alcuni casi di Covid, come tante altre compagini, ci siamo fermati due settimane in preparazione. Per la paura diversi nostri giocatori non hanno più voluto saperne di rientrare in campo. Non mi sembra che questo sia il clima ideale per andare avanti". Il Porto Cervo calcio è terz'ultimo in graduatoria con 2 punti in sole 4 gare disputate. Il rendimento della squadra stava però crescendo, lo testimonia il pareggio esterno (1-1) nell'ultima partita disputata a Fonni, contro una squadra che occupa il quinto posto in classifica. Poi il noto stop per la pandemia.
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