Alta tensione tra la Polizia e la folla di gente in attesa di rendere l'ultimo omaggio a Diego Armando Maradona. A pochi metri dalla Casa Rosada, dove è stata allestita la camera ardente, dopo la decisione della famiglia di non estendere l'orario oltre le 16 (20 italiane), la polizia ha tagliato la lunga fila scatenando l'ira delle persone in attesa, che hanno reagito attaccando gli agenti con lancio di oggetti e rovesciando le barriere metalliche. La polizia ha risposto con idranti, sfollagente e fucili con proiettili di gomma.

Poi un gruppo di persone è entrato in maniera incontrollata, dal retro, nel palazzo presidenziale dove è stata allestita la camera ardente, costringendo le forze di sicurezza a intervenire con il lancio di lacrimogeni e fucili con proiettili di gomma. La bara è stata spostata per motivi di sicurezza e l'ingresso alla camera ardente è stato di conseguenza chiuso.

La camera ardente (Ansa)
La camera ardente (Ansa)
La camera ardente (Ansa)

LA SEPOLTURA - Poi il feretro ha lasciato il palazzo presidenziale per dirigersi al cimitero per la sepoltura del campione. La salma del Pibe de oro sarà inumata nel cimitero "Jardin de Bella Vista" dove in passato sono stati sepolti sua madre e suo padre (Dona Tota, morta nel 2011, e Don Diego, morto nel 2015).

Lo fa sapere il portavoce Sebastian Bianchi. "Jardin de Bella Vista" è un cimitero privato immerso nel verde, a 35 chilometri da Buenos Aires. E' stato creato negli anni '80.

Sono intanto arrivati i primi risultati dell'autopsia: il fuoriclasse è morto a causa di un'insufficienza cardiaca acuta, con cardiomiopatia dilatativa. Gli esami sono stati svolti all'ospedale San Fernando, fuori dal quale stazionavano - come in tanti altri luoghi simbolo dell'Argentina - numerosi tifosi sotto choc. L'insufficienza, rilevano i medici, è stata provocata da un "edema polmonare acuto".

L'ACCUSA DEL LEGALE - Intanto arriva la pesante accusa dell'avvocato e cognato di Maradona, Matias Morla, che posta un duro comunicato su Twitter: "Diego è stato lasciato solo per 12 ore dai sanitari che si sarebbero dovuti occupare di lui" dopo l'operazione dei giorni scorsi. "L'ambulanza - aggiunge - è arrivata in ritardo di mezz'ora, un'idiozia criminale". Morla chiede un'indagine approfondita sulla vicenda e ricorda el Pibe de oro come "un buon figlio, il miglior giocatore del mondo e una persona onesta".

Tifosi in lacrime (Ansa)
Tifosi in lacrime (Ansa)
Tifosi in lacrime (Ansa)

L'OMAGGIO DEL PAPA - La famiglia di Maradona ha ricevuto un rosario e una lettera di condoglianze da Papa Francesco. Già ieri il Santo Padre, tramite il direttore della sala stampa vaticana, aveva detto di essere "informato della morte di Maradona" e di averlo ricordato "nella preghiera", ripensando "con affetto alle occasioni di incontro di questi anni".

L'OMAGGIO A BUENOS AIRES - Il popolo argentino intanto da questa mattina rende l'ultimo saluto al campione con lacrime, applausi, cori da stadio e ogni sorta di omaggio. Il tutto nella camera ardente allestita nel palazzo presidenziale della Casa Rosada. Sul posto le persone hanno camminato in fila per rendere omaggio a Diego, separati dal feretro da una bandiera argentina. Qualcuno si è fermato più a lungo di fronte alla salma, i custodi - amichevoli ma risoluti - hanno chiesto ai visitatori di fare in fretta. Un addio fugace e commovente, in modo da permettere alle migliaia di persone in attesa di entrare nella sala e salutare per l'ultima volta il Dio del calcio. C'è chi piange, chi alza le braccia come avesse segnato un gol, chi grida "Ciao Dieguito", chi manda un bacio. Ognuno improvvisa il proprio rito. Una situazione sotto controllo fino a quando la famiglia ha deciso di non prolungare l'orario della camera ardente, tagliando fuori di fatto migliaia di persone in fila per rendere l'ultimo omaggio al numero 10.

(Ansa)
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NAPOLI - E piange anche Napoli, la città che più lo ha amato. Questa sera alle 20.45 l'ultimo ricordo. Prima della partita di Europa League alle finestre dei napoletani luci e candele e alle 21, dopo il minuto di silenzio, da ogni finestra della città parte il "più grande applauso mai sentito". "Grideremo il nome di Diego per far sentire al mondo che non lo dimenticheremo mai, che è il nostro figlio e fratello più amato".

Migliaia di persone si sono riunite in piazza Plebiscito, in tanti vicino allo stadio, dove hanno cantato "Ho visto Maradona".

E quella di stasera è una delle ultime partite allo stadio San Paolo che diventerà - come annunciato dal sindaco De Magistris (questione di 10-15 giorni) - stadio "Diego Armando Maradona".

(Unioneonline/L)

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