Essere capitano della Nazionale di basket e scrivere un libro non è da tutti, ma fortunatamente Gigi Datome non ha dovuto scegliere. Il 31enne di Montebelluna, in provincia di Treviso, ma cresciuto ad Olbia è uscito con "Gioco come sono" pubblicato assieme a Francesco Carotti per Rizzoli. Un mix di emozioni che raccontano di una carriera straordinaria iniziata in Sardegna e proseguita nelle migliori squadre d'Europa fino ad arrivare al più prestigioso campionato al mondo: l'Nba.

Due metri e zero tre di muscoli e testa che gli hanno permesso di conquistare l'Eurolega nel 2016-2017 con la corazzata Fenerbahce e di essere risconosciuto come una delle ali piccole più forti della nostra pallacanestro. E lui lo sa bene, mantenendo la consueta umiltà che lo caratterizza. Orgoglio sardo, in carriera ha vinto un campionato e una supercoppa italiana con la Mens Sana Siena a cui vanno aggiunti tre scudetti in Turchia. "Gigione", come viene soprannominato dai tifosi, guiderà l'Italia ai prossimi mondiali in Cina, dal 31 agosto al 15 settembre, ma prima viene il mercato. Tornerà a casa? Chissà. Intanto le lusinghe di Milano e di coach Ettore Messina non mancano, così come l'opportunità di vestire per la prima volta la maglia della Dinamo Sassari. Un "come back home" che farebbe piacere a tutti, ma forse è troppo prematuro. Noi de L'Unionesarda.it glielo abbiamo chiesto, perché quando la tua terra ti chiama è difficile rifiutare.

Gigi Datome con la maglia della Nazionale (Ansa)
Gigi Datome con la maglia della Nazionale (Ansa)
Gigi Datome con la maglia della Nazionale (Ansa)

Gigi che stagione è stata per lei?

"La nostra annata è andata di pari passo con gli infortuni. Benissimo fino a marzo, finché tutti stavamo bene, senza problemi fisici, poi c'è stato un crollo. Col Fenerbahce abbiamo vinto la coppa turca, dove sono stato eletto miglior giocatore con grande soddisfazione, dopo le cose non sono finite come volevamo. Eravamo primi in Europa, leader in campionato, ma le defezioni ci hanno limitato troppo: out Vesely, Lauvergne e infine me. Peccato".

Come mai ha deciso di scrivere un libro?

"Non sono mai stato uno troppo entusiasta per queste cose, ma alla fine mi sono convinto grazie anche all'amicizia con Francesco Carotti, giornalista con cui ho collaborato per la stesura del testo. Si tratta di una serie di aneddoti legati alla mia carriera, non di una biografia vera e propria, anche perché quelle si fanno a fine carriera. Credo di avere molto da dare".

Datome in azione (foto Facebook)
Datome in azione (foto Facebook)
Datome in azione (foto Facebook)

Nel testo chiama suo padre "babbo" e non "papà"...

"Sì, perché sono sardo e orgoglioso di esserlo. Tutto è nato dalla mia Isola, da Olbia, dalla Santa Croce. Ci tenevo a descrivere il percorso che ho fatto perché sia d'esempio per tanti giovani. Abbiamo dei limiti strutturali nella nostra terra, ma col giusto impegno, determinazione e grinta si può tutto. Basta volerlo. Ci sono diversi esempi nello sport moderno e io vorrei esserlo per i ragazzi a cui piacerebbe intraprendere il mio stesso percorso".

Ha dei progetti in questo senso?

"Qualcosa in mente ce l'ho, ma per il momento solo piccoli impegni con la Santa Croce Olbia. Quest'anno ho avuto diversi problemi al ginocchio e dunque mi sono dovuto un po' assentare, ma conto di tornare attivo il prima possibile. Cerco di capire quello che manca, di cosa c'è bisogno, perché prima o poi smetterò e avrò molto più tempo da dedicare alla Sardegna e ai miei progetti".

Datome in Sardegna a Porto Taverna
Datome in Sardegna a Porto Taverna
Datome in Sardegna a Porto Taverna

Come si spiega il "miracolo Pozzecco" alla Dinamo?

"Credo che il merito sia di tutti. Hanno fatto una stagione straordinaria e ribaltato una situazione molto difficile. Fino a metà anno, anche oltre, nessuno avrebbe scommesso su di loro e invece hanno trovato una forza interiore incredibile. Anche se non hanno vinto, arrivare a Gara 7 playoff vuol dire tantissimo e non toglie nulla alla straordinaria impresa delle 22 vittorie consecutive e il successo in Europe Cup. Tanta roba: bello vedere come la piazza si è riaccesa e il popolo sardo si sia unito per tifare Dinamo".

Un giudizio su Marco Spissu? Sardo doc come lei...

"Mi ha fatto molto piacere vederlo giocare a grandi livelli. Ha carattere, è sfrontato, e questo aiuta molto nel nostro sport. Ha vinto il premio di miglior italiano nei playoff e sono felice per lui anche se non ci conosciamo benissimo. Ci siamo scambiati un paio di messaggi, ma nulla più".

Ha un consiglio da dargli?

"Sì, di non mollare e non accontentarsi. Deve considerare la sua annata un punto di partenza e non un punto d'arrivo".

Datome alla Trentino Cup: Italia -Belgio (Ansa)
Datome alla Trentino Cup: Italia -Belgio (Ansa)
Datome alla Trentino Cup: Italia -Belgio (Ansa)

Le piacerebbe un giorno giocare per Sassari?

"Nel mondo del basket non si sa mai, perché si cambia casacca davvero spesso. In questo momento sono felice di aver firmato un triennale importante col Fenerbahce e punto ad onorare il contratto e raggiungere gli obiettivi, ma chissà. Certo sarebbe bello tornare a casa, sarà al momento giusto".

Sardara le ha mai fatto una proposta ufficiale?

"Ci sentiamo spesso e confrontiamo su diversi temi, ma non abbiamo mai parlato di un approdo alla Dinamo. Arriverà un tempo in cui traccerò una linea e deciderò cosa fare e se tornare a casa. Vedremo".

Datome in Nba con la maglia del Boston Celtics (foto Sky Sport)
Datome in Nba con la maglia del Boston Celtics (foto Sky Sport)
Datome in Nba con la maglia del Boston Celtics (foto Sky Sport)

Ha giocato in A, Eurolega e Nba. Il segreto del successo?

"Non ci sono segreti particolari. Un atleta deve sempre impegnarsi al massimo. Vuoi essere il primo della classe? Devi studiare di più. Vuoi giocare? Devi arrivare agli allenamenti in anticipo e andare via più tardi. Ci vuole tanto impegno e ovviamente credere nei propri mezzi, a maggior ragione in un campionato al top come quello americano".

Cosa pensa di Nicolò Melli a New Orleans?

"Aspettiamo tutti l'ufficialità dell'accordo. Spero possa avere la possibilità di dimostrare il suo valore, ma non ha bisogno di particolari consigli anche perché ho fatto solo due anni in America e non sono in grado di dare sentenze".

Belinelli e Datome (foto Facebook)
Belinelli e Datome (foto Facebook)
Belinelli e Datome (foto Facebook)

E il Mondiale?

"Mi sono operato due settimane fa e penso a recuperare al meglio. Sono molto felice di far parte della selezione e credo che la nostra rosa abbia delle grandi potenzialità. Dovremo cercare di rendere orgogliosi gli italiani".

Filippo Migheli

(Unioneonline)
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