Con l'attacco si vince qualche gara, con la difesa si vincono tutte le gare. Non a caso il coach Gianmarco Pozzecco sta battendo molto sulla protezione del canestro, puntando più sull'aggressività e anche la fisicità nella difesa dell'uno contro uno, prima ancora che sui meccanismi di aiuto e rotazione che necessitano di tempo.

La vittoria su Trento per 88-70 è stata ottenuta proprio grazie all'intensità difensiva, che ha sorpreso una formazione abituata a vincere proprio con una difesa cattiva e ossessiva. Reggere nell'uno contro uno, dare fastidio con le mani al palleggiatore, partire dall'idea che ogni canestro avversario deve essere sudato anche quando c'è un cambio difensivo fa sì che i biancoblù siano costretti ad effettuare meno aiuti e rotazioni, che spesso li facevano finire fuori equilibrio e concedere comodi tiri da fuori o tagli facili alle avversarie.

Già la bella prova offerta in Europe Cup contro il Pinar Karsiyaka, battuto 87-68, aveva fatto intuire la direzione presa dal tecnico Pozzecco, che punta molto sulla mentalità difensiva e voleva invertire la tendenza di una squadra che nei mesi di gennaio e febbraio subiva oltre 93 punti di media a partita.

Del resto, non mentono i numeri di una stagione arrivata ormai a tre quarti: esclusa la sconfitta di Trento all'andata (71-66) il Banco di Sardegna ha sempre vinto quando ha tenuto le avversarie sotto i 75 punti.

È accaduto contro Varese (71-60), Pesaro (114-73), Reggio Emilia (84-73) e nel colpaccio di Bologna per 86-74. E per quanto siano meno indicative le partite di Europe Cup, anche nella competizione Fiba le prove più convincenti sono state quelle con un'ottima difesa, come quando la Dinamo di Pozzecco ha sconfitto senza faticare il ZZ Leiden 94-68, dopo avere faticato all'andata vincendo 93-97.

Insomma, con la difesa la Dinamo può puntare a reinserirsi tra le otto che disputeranno i playoff, anche se sarà fondamentale battere Bologna domenica al PalaSerradimigni.
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