«È stata un'emozione grandissima, una soddisfazione straordinaria che premia il lavoro di tutta la squadra». Non sta nella pelle dalla felicità Massimiliano Gessa, assistente chef del team di Luna Rossa che ha vinto la Prada Cup contro i britannici di Ineos, conquistando l'accesso alla finale della Coppa America, dove affronterà i campioni in carica del Team New Zealand. «Non potevo festeggiare meglio di così il mio compleanno, è come vivere un sogno», dice il giovane cuoco di Mandas, che proprio ieri ha compiuto 30 anni.

Orgoglio sardo

C'è tantissima Sardegna nel successo di Luna Rossa ad Auckland, nel mare della Nuova Zelanda. Sono quattordici i membri isolani del team velico guidato dall'amministratore delegato di Prada Patrizio Bertelli: segno dello splendido rapporto tra la Sardegna e l'imbarcazione italiana e del grande contributo che l'Isola ha dato a questa vittoria, non solo per aver ospitato a Cagliari la base operativa gli allenamenti della barca a vela italiana. «Siamo una squadra molto affiatata - dice Gessa -, abbiamo con noi la bandiera dei quattro mori ed è stato bellissimo farla sventolare dopo la vittoria». Immagini che hanno fatto il giro del mondo, rimbalzando dalla tv ai social. «Ho saputo dai miei genitori che, sabato notte, in tanti a Mandas hanno fatto il tifo per noi davanti alla tv - continua il giovane cuoco -, sono molto legato al mio paese e questo mi riempie di orgoglio».

A mettere le ali al team di Luna Rossa c'è la cucina isolana degli chef Manuel Sanna, Sandro Pilloni e degli assistenti chef Matteo Deidda e Massimiliano Gessa. Gli altri componenti isolani della squadra sono Davide Cannata, Federico Meloni, Valentino Melis, Mario Soi, Riccardo Mura, Antonio Concu, Andrea Pisano, Alessia Meloni, Marcella Mamusa e Francesco Maria Scano.

In cucina

Massimiliano Gessa ha studiato come geometra nell'istituto "Gino Zappa" di Isili. Appassionato di cucina sin da ragazzo, dopo il diploma ha iniziato a lavorare nel campo della ristorazione. Sempre di corsa, sempre lontano da casa: ha imparato il mestiere facendo la gavetta, come lavoratore stagionale, in alcune importanti strutture alberghiere e in diversi ristoranti della Sardegna.

Ma l'occasione della vita gli è arrivata mentre si sta facendo un nome nei residence di Costa Rei e Villasimius, dove da un collega ha ricevuto l'invito a far parte del team di Luna Rossa. «Una chance da non perdere, sia dal punto di vista professionale, sia per il prestigio e la soddisfazione di prendere parte a un'avventura così incredibile», racconta Gessa, alla sua seconda esperienza in Coppa America. «Sono un grande appassionato di sport - dice - perciò non potevo chiedere di meglio». L'avventura va avanti da tre anni. Ogni volta che ritorna a Mandas è una festa, gli amici e i conoscenti lo intervistano sulla vita in mare, sulle imprese sportive e sull'ebrezza delle regate. Curiosità destinate ad aumentare, visto il recente trionfo che ha portato Luna Rossa in finale di Coppa America.

I segreti della cucina di Luna Rossa? Non ce ne sono da svelare, menù vario ed equilibrato: colazione, pranzo e cene da sportivi.

Paese in festa

Mandas è in festa. Felicissimi i genitori Patrizio e Marcella, che hanno seguito in tv l'impresa di Luna Rossa e adesso attendono la grande sfida con gli Emirates Team New Zealand, detentori della coppa. «Massimiliano è partito per la Nuova Zelanda a ottobre - dicono - quando è possibile comunichiamo con lui in videochiamata, era felicissimo e ci ha detto che la squadra è molto concentrata in vista della finale». Il giovane cuoco è riuscito anche a convincere la nonna Maria ad affidarsi alla tecnologia per restare in contatto con l'adorato nipote nei mesi di lontananza. «Conoscere nuove cose a 86 anni non ha prezzo - dice Massimiliano Gessa -, quando sono partito pensava che mi avrebbe rivisto a marzo, invece grazie al progresso la Sardegna e Aukland sono meno lontane».

Il sindaco Umberto Oppus esprime lo stato d'animo della comunità che si è scoperta appassionata di vela: «Siamo soddisfatti e orgogliosi: testa ora alla America's Cup che vedrà, grazie a Massi, anche un po' di Mandas».

Severino Sirigu

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