"Il vero problema che interessa davvero i sardi è quello del pessimo funzionamento del sistema sanitario e il Consiglio regionale deve occuparsene immediatamente, come chiediamo da giugno".

Lo ha dichiarato il consigliere regionale di Leu Eugenio Lai, illustrando il contenuto di una mozione sottoscritta da tutti i gruppi di opposizione.

"La nostra richiesta", ha proseguito, "riguarda soprattutto due punti: il preoccupante aumento dei contagi che non corrisponde al potenziamento dei posti di terapia intensiva negli ospedali (Is Mirrionis e Santissima Trinità di Cagliari, San Francesco di Nuoro ed altri) e l’allungamento delle liste d’attesa per le visite specialistiche ed ambulatoriali, che ogni Cup della Sardegna fissa da oggi ai prossimi 8-12 mesi". "Dati gravissimi", ha concluso l’esponente di Leu, "che secondo noi dimostrano, a differenza di quanto afferma l’assessore Nieddu purtroppo impegnato solo a polemizzare con i sindaci, che la situazione del sistema sanitario regionale non è, come dice lui, sotto controllo ma fuori controllo".

La sanità sarda attraversa una crisi profonda, ha poi affermato il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau, perché non riesce a fare fronte né alla domanda di salute territoriale né a quella collegata all’emergenza Covid. In quest’ultimo caso, ha spiegato, "registriamo un dato molto alto dei ricoveri che segnala la pressione crescente che grava sugli ospedali ed evidenzia le carenze delle strutture di terapia intensiva, dove nonostante la recente disponibilità di 90 ventilatori inviati dal Governo ne sono entrati in funzione appena 20".

Così come, ha aggiunto, "il sistema appare troppo lento sui tamponi, sia in termini quantitativi che nel processare quelli effettuati".

Dal punto di vista della sanità territoriale, ha detto infine il capogruppo del Pd, "i vuoti di organico nella medicina di base e di alcune specialità come la pediatria rappresentano elementi di grande preoccupazione per la tenuta del sistema, che la maggioranza ha voluto sottoporre a un ulteriore stress con una riforma del tutto intempestiva che, di fatto, moltiplica i problemi e le difficoltà".

Secondo il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus, "è evidente che l’assessore Nieddu non è il grado di gestire questo delicatissimo momento della sanità sarda, o comunque non è in grado di farlo da solo". Non vogliamo usare la pandemia "contro" qualcuno, ha assicurato Agus, ma chiediamo di invertire le priorità. Non parlare di posti da spartire come fa la maggioranza, ma di emergenze vere: la saturazione dei posti Covid in alcune grandi strutture come il Santissima Trinità di Cagliari, con dimissioni affrettate di pazienti positivi e trasferimenti di reparti improvvisati, e la diffusione dei contagi nel mondo giovanile contro la quale non è stato fatto niente.

Questo governo regionale, ha esordito la capogruppo del M5S Desirè Manca, "è oggi un simbolo dell’antidemocrazia ed anche i gruppi di maggioranza in Consiglio sono responsabili di una scelta inqualificabile che antepone ai drammatici problemi della salute e della vita dei sardi questioni oggi del tutto secondarie come i debiti fuori bilancio ed il riconoscimento del paesaggio sardo come patrimonio dell’Unesco".

Dure critiche alla maggioranza anche dal consigliere dei Progressisti Massimo Zedda che, sempre in materia sanitaria, ha ricordato fra l’altro il blocco del Disegno di legge 127 che, dal mese di aprile, prevede lo stanziamento di importanti risorse per i pazienti più fragili assistiti dalla legge 162 e dal progetto "Ritornare a casa".

Col risultato, ha lamentato, che i servizi sociali di molti Comuni stanno rifiutando le richieste degli assegni di accompagnamento destinati alle famiglie. "Non siamo ancora alla seconda ondata del virus", ha avvertito in conclusione Zedda, "che però arriverà forse insieme all’influenza e dobbiamo prepararci ad affrontare un momento quanto mai critico di circa 6 mesi".

LA REPLICA DI NIEDDU - "Il piano per l'emergenza Covid-19, adottato dalla Sardegna e approvato dal ministero della Salute, prevede un incremento della capacità delle terapie intensive e sub-intensive, con un'attivazione progressiva dei posti letto che vada di pari passo con la necessità di assistere un numero crescente di pazienti". Lo dichiara l'assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, in merito alle dichiarazioni della minoranza sull'emergenza coronavirus nell'Isola.

"Attualmente nelle terapie intensive di tutta l'Isola - prosegue l'assessore - sono ricoverati 19 pazienti. Incrementare a dismisura i posti letto dedicati significherebbe mantenere dei posti vuoti impiegando spazi e personale in modo inefficiente. Non abbiamo mai abbassato la guardia contro il virus, ma non dobbiamo dimenticarci che esistono anche pazienti con altre patologie a cui il nostro sistema sanitario ha il dovere di fare fronte. Le attrezzature a nostra disposizione sono in numero sufficiente per consentirci di dare una risposta che sia adeguata all'emergenza nella sua evoluzione. Stiamo seguendo lo schema già collaudato durante la prima fase dell'epidemia, che ci ha consentito di affrontare al meglio la situazione".

"Purtroppo - precisa Nieddu - in un momento complesso in cui il senso di responsabilità dovrebbe prevalere nell'interesse dei cittadini, non manca chi cede alla tentazione di strumentalizzare l'emergenza per farne terreno di scontro politico, alimentando allarmismo e dimostrando di non conoscere nemmeno il piano approvato".

"Non c'è dubbio che l'attuale risalita del numero dei contagi stia mettendo sotto pressione il nostro sistema sanitario, così come sta avvenendo nel resto del Paese, ma è altrettanto vero che stiamo lavorando in sinergia con le aziende sanitarie per garantire l'attuazione del piano, a partire dal potenziamento dei posti letto delle strutture Covid".

(Unioneonline/F)
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