"Poche azioni e decisioni prese prive di condivisioni con il partito".

Accuse che segnano un solco all'interno del Partito sardo d'Azione a Porto Torres: la maggioranza del direttivo sfiducia il segretario cittadino Ilaria Faedda, una decisione avvallata dalla maggior parte degli iscritti della sezione Antonio Simon Mossa. Avvertimenti a più riprese arrivate dai dirigenti e dagli stessi tesserati.

"Richieste di sfiducia presentate a più riprese - dichiara Pietro Madeddu, dirigente sardista nazionale - perché la segreteria del partito continuava impassibile a portare avanti le proprie azioni in solitudine, nonostante i solleciti a rendere partecipe il direttivo. Riunioni che lasciavano fuori gli iscritti senza alcun rispetto delle regole dello Statuto".

Un sacrificio nel nome di una unità di un partito diviso in due fazioni. Una frattura che aveva portato alle dimissioni di sette dirigenti su undici componenti dell'organo direttivo, una crisi ufficializzata con la istituzione di nuova sezione "Europa dei popoli" voluta dal dirigente Madeddu quasi a segnare le divergenze di vedute all'interno del partito dei Quattro Mori.

Il verbale con le firme dei "dissidenti", l'ultimo atto di sfiducia al segretario cittadino messo in minoranza, una guerra fredda iniziata con la sua elezione e proseguita durante le elezioni regionali che l'hanno vista candidata per un posto nel consiglio della Regione.

"Prossima passo la nomina di un commissario per convocare l'assemblea degli iscritti - aggiunge Madeddu- per procedere alla nomina di uno nuovo segretario". Adesso si riparte da zero per avviare trattative con le altre forze politiche in vista delle comunali di ottobre.

Mariangela Pala
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