Il pm Mario Leo ha chiesto al gup di Sassari Michele Contini che Lukas Saba venga condannato a sedici anni per l'omicidio di Alberto Melone.

Il delitto risale al 5 aprile del 2019: quella sera i due amici, legatissimi e appena maggiorenni, erano in un appartamento in piazza del Teatro, nel centro storico di Alghero, quando Saba esplose il colpo fatale che uccise Melone a quanto pare per gioco.

In corso il processo che si sta celebrando con rito abbreviato e nel quale il 20enne algherese è accusato di omicidio volontario.

Nel corso dell'udienza a porte chiuse hanno parlato oggi gli avvocati di parte civile, Francesco Carboni, Nicola Satta e Gavinuccia Arca, nominati dai genitori di Alberto. Associandosi alla richiesta del pm, i legali hanno chiesto una provvisionale di 100mila euro per ciascun genitore.

Poi ha parlato l'avvocato che difende Saba, il legale Gabriele Satta. La sentenza potrebbe essere pronunciata già oggi.

LA RICOSTRUZIONE - La sera del 5 aprile, questa la ricostruzione che ha sempre fornito Saba, i due ragazzi si stavano intrattenendo nel monolocale che Lukas usava come punto d'appoggio, quando è partito il colpo fatale.

Un tragico incidente, il racconto di Saba, per uno stupido gioco con la pistola regolarmente registrata che aveva sottratto al padre.

"Avevo bevuto, ero ubriaco. Non mi rendevo conto del pericolo - ha spiegato -. Stavamo giocando a puntarci la pistola, è partito il colpo, pensavo fosse scarica".

Il proiettile esploso dalla Derringer calibro 22 era partito da mezzo metro di distanza con una traiettoria dall'alto verso il basso.

(Unioneonline/D)
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